Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

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Retreat Ismar. San Felice Circeo 12 e 13 giugno 2023

Nella accogliente location del  Circeo Park Hotel, all’interno del magnifico omonimo parco, si è tenuto il primo Retreat di Ismar. Presenti 180 colleghi provenienti dalle 8 sedi Ismar per una due-giorni intensa e produttiva.

La prima giornata è stata dedicata ad una introduzione alle sfide internazionali sulle scienze del mare che faranno da contesto per il posizionamento delle attività dell’Istituto. E’ quindi seguita la presentazione dello schema di lavoro per l’attivazione di goal oriented group di Istituto con connesso lavoro in gruppi di discussione per approfondimenti, preparazione e selezione di proposte (a valle delle call for ideas che a brevissimo verranno lanciate).
Dopo una comunicazione, inesorabilmente breve, dei  i lavori dei gruppi ‘Siti osservativi di ISMAR’ e ‘Laboratori del mare’, si è passati  all’illustrazione dell’attività relativa ad una prossima campagna oceanografica di Istituto sulla N/R  Gaia Blu e all’attivazione di un’organizzazione funzionale alla realizzazione delle attività connesse.
Il Direttore DSSTTA ha poi fornito un quadro di insieme delle sfide e delle tempistiche impellenti che attendo il CNR e, in specifico, il Dipartimento Terra e Ambiente.
Attività di team building nel tardo pomeriggio con partita di touch rugby o passeggiata lungo i sentieri del Parco, e conclusione con cena sul mare con chiacchiere in libertà.

Una tromba marina lungo le coste pontine non ha rallentato l’attività del  secondo giorno, partito con un talk di Siri Granum Carsum, direttrice del NTNU norvegese e filosofa esperta di temi relativi alle dimensioni interdisciplinari della ricerca marina, all’etica della ricerca e all’interazione del ricercatore con la società civile nelle sue diverse connotazioni. Talk  seguito da un’attività di gruppo per contribuire a disegnare una visione di Istituto più efficace nel breve e medio termine.
La mattinata è terminata con un incontro on line con l’amministrazione del CNR centrale.
Nell’ultimo pomeriggio di nuovo spazio alle partecipatissime  attività di team building (musica di gruppo in plenaria)  seguite dalle incisive e sintetiche conclusioni del retreat da parte del Direttore che ha rimandato alle  azioni che seguiranno nei prossimi mesi.

In complesso il Retreat di Ismar ha avuto un successo partecipativo, di conoscenza e interazione tra il personale di diverse sedi, di confronto e messa a fuoco di idee e prospettive: un passo sostanziale verso un’identità di istituto condivisa.

> Foto di gruppo HQ

Definizione di una metodologia per la valutazione della geodiversità a scala nazionale

I ricercatori dell’Istituto di Scienze Marine del Consiglio nazionale delle ricerche hanno definito una metodologia per mappare la geodiversità a scala nazionale e scelto come area di studio la Penisola Italiana.

La geodiversità è definita come l’insieme dei caratteri geologici, geomorfologici, pedologici e idrologici che caratterizzano un territorio. Essa costituisce un aspetto rilevante dell’ambiente fisico terrestre e marino ed è in stretta relazione con la biodiversità, sostiene la geo-conservazione, fornisce servizi geo-sistemici, favorisce lo stato di buona salute dell’uomo, in breve supporta lo sviluppo sostenibile.

In tale contesto, è stato ritenuto utile definire la geodiversità dell’intero territorio italiano, caratterizzato da una complessa evoluzione geologica, da una variabilità climatica connessa alla sua forma allungata nel Mar Mediterraneo, da un paesaggio profondamente plasmato dalle attività umane che si sono succedute nei secoli.

Fig 1: Carta di Geodiversità dell’Italia – I colori dal rosso (geodiversità molto alta) al blu (geodiversità molto bassa) mostrano la distribuzione geografica delle cinque classi utilizzate per illustrare la geodiversità del territorio Italiano.

La geodiversità è stata valutata con una procedura basata sulla grid analysis e implementata in ambiente GIS (Geographic Information System). I dati geologici, morfologici, pedologici e idrologici, sono stati analizzati con diverse procedure funzionali alle loro caratteristiche strutturali. Nel caso di dati continui e non quantitativi, la varietà dei dati di input è stata definita in due passi: ì) l’algoritmo di variety è stato applicato utilizzando celle di dimensioni variabili, dipendenti dalla risoluzione spaziale dei dati di input; ìì) i valori di varietà risultanti sono stati mediati con una dimensione di cella fissa (CF) funzionale all’estensione dell’area di studio e alla scala di output della mappa di geodiversità. Questa procedura ha permesso di preservare la risoluzione spaziale dei dati (Modello Digitale del Terreno, carta litologica e del suolo). Nel caso di dati discreti e quantitativi (fiumi, laghi, ghiacciai, linea di costa, ecc.), è stata implementata una procedura che assegna a ogni cella di dimensione fissa (CF) i valori massimi di area o lunghezza tra tutti gli elementi che ricadono al suo interno. Ciò ha permesso di preservare gli elementi idrologici che modellano il paesaggio (ad esempio, i fiumi più lunghi, i laghi più grandi, ecc.) e che rappresentano un’importante risorsa di acqua dolce.

La Carta della Geodiversità dell’Italia (Fig. 1) mostra classi di geodiversità alte e molto alte nel settore orientale della catena Alpina e lungo la catena Appenninica e delle classi molto basse per la Pianura Padana e il Tavoliere delle Puglie. Le aree costiere risultano essere caratterizzate da classi di geodiversità medio-bassa con diverse eccezioni che caratterizzano i tratti costieri delle isole e del versante tirrenico.

La disponibilità di una carta della geodiversità a scala nazionale può fornire gli strumenti per identificare un elenco prioritario di aree da preservare e gestire correttamente al fine di garantire alle generazioni future i servizi geosistemici di cui godiamo oggi. Inoltre, consente di avere una panoramica degli elementi abiotici della natura e può servire da base per l’identificazione di aree di eccezionale valore naturale per la creazione di geoparchi.
I futuri sviluppi della ricerca saranno orientati a definire con un rado di maggior dettaglio la geodiversità della fascia marina e costiera, ed in particolare, degli ambienti di transizione, maggiormente sottoposti all’impatto antropico ed ai cambiamenti climatici.

 

Per ulteriori informazioni:
– Ines Alberico, CNR-ISMAR, ines.alberico@cnr.it
– Fabio Matano, CNR-ISMAR, fabio.matano@cnr.it
– Annarita Casaburi, CNR-ISMAR, annar.casaburi@cnr.it

Next seminar

Giovedì 15 maggio ore 11:00    –    ON LINE LINK

Prof. Andrea Fildani (Università Federico II, Napoli – DiSTAR)
“The building blocks of submarine fans: insights for high-resolution imagery of modern systems”

Flyer

Il Prof. Andrea Fildani è docente di geologia stratigrafica e sedimentologia, presso il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e Risorse dell’Università Federico II di Napoli

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
Ricordiamo a tutti di tenere spento il proprio microfono. Accenderlo solo in caso di intervento.

“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
We ask everybody to mute their microphone, unless intervening. Please write your questions in the chat