Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

VENEZIA

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Dati presto disponibili

Workshop: The Acqua Alta Oceanographic Platform. Venezia il 22 Febbraio

The Acqua Alta Oceanographic Platform: An infrastructure for measuring the Sea

Programma del workshop

10:00 – 10:10 Introduzione alla giornata

Sessione 1 Perchè la Piattaforma “Acqua Alta”

10:10 – 10:30 Mario Sprovieri | Direttore CNR-ISMAR
Il sistema osservativo ISMAR

10:30 – 10:50 Giuseppe Magnifico| Dirigente CNR
L’Ufficio Infrastrutture di Ricerca del CNR: compiti e prospettive di supporto

10:50 – 11:10 Luigi Cavaleri, Angela Pomaro | CNR-ISMAR
La storia della Piattaforma

11:10– 11:30 Mauro Bastianini | CNR-ISMAR
La piattaforma e le sue prospettive di sviluppo
11:30 Coffee Break

Sessione 2 La Piattaforma “Acqua Alta” per le Istituzioni Veneziane

11:50 – 12:05 Alvise Papa | Comune di Venezia 12:05 – 12:20 Andrea Bonometto | ISPRA

12:20 – 12:35 Valerio Volpe | Provveditorato interregionale per il Veneto, Trentino AA, Friuli Venezia Giulia

12:35 Lunch Break

Sessione 3 Science at “Acqua Alta”

13:50 – 14:10 Giuseppe Zibordi | Joint Research Centre of the European
Commission
The Acqua Alta Oceanographic Tower: an ideal field infrastructure for ocean colour activities

14:10 – 14:30 Filippo Bergamasco | University of Venice “Ca’ Foscari”
Computer Vision meets wave science: success stories and future challenges

14:30 – 14:50 Vittorio Brando (/ Federica Braga)| CNR-ISMAR
Automated above water hyperspectral radiometry at Acqua Alta: review of recent results and perspectives

14:50 – 15:10 Adrian Callaghan| Imperial College London
The benefits of catching every breaking wave

15:10 Coffee Break

15:30 – 15:50 Gavin Tilstone | Plymouth Marine Laboratory
Field Intercomparison of Radiometer Measurements for Ocean Colour Validation at the Acqua Alta Oceanographic Platform

15:50 – 16:10 Simone Marini | CNR-ISMAR
Automated estimate of fish abundance through the autonomous imaging device GUARD1

16:10 – 16:30 Luigi Cavaleri | CNR-ISMAR
Unresolved issues in wind-wave understanding

16:30 – 16:50 Alvise Benetazzo | CNR-ISMAR
“Acqua Alta” and her sisters

16:50 – 17:00 Closing Remarks

Santi martirizzati ai tempi dei romani e paperelle di gomma…cosa possono avere in comune?

Santi martirizzati ai tempi dei romani e paperelle di gomma…cosa possono avere in comune? Sembrerebbe niente, ma non è del tutto vero.  Infatti entrambi, per un destino certamente sventurato, possono diventare, loro malgrado, “proxy” (o indicatori indiretti) delle correnti marine, ovvero, possono dare indicazioni importanti sull’andamento delle correnti marine in particolari luoghi e periodi. Negli ultimi decenni, anziché affidarsi a casuali e spesso sfortunati, proxy di questo tipo, sistemi sempre più precisi ed attendibili vengono progettati appositamente e utilizzati per studiare gli spostamenti delle masse d’acqua, sia superficiali sia profonde. Sistemi attivi (con sensori che misurano le caratteristiche fisiche e chimiche dell’acqua) e passivi (che si lasciano trasportare dalle correnti e trasmettono la propria posizione) permettono agli oceanografi di studiare l’andamento delle correnti marine. Fino al 1960 circa, però, questa strumentazione sofisticata per la misura delle proprietà fisico-­chimiche della colonna d’acqua e delle correnti non era disponibile su scala globale.

In sua assenza, i proxy più o meno “casuali”, hanno permesso di ricavare molte informazioni importanti. Un caso eclatante è stato proprio lo sversamento (gennaio 1992) di un enorme quantitativo di paperelle gialle di gomma nell’Oceano Pacifico (44.7°N, 178.1°E), in seguito al ribaltamento di portacontainer provenienti da Hong Kong e diretti verso la costa occidentale degli USA. Questo epocale incidente è stato descritto da scrittori, giornalisti e scienziati e, pur avendo provocato un disastro ambientale con l’immissione di tonnellate di plastica in mare, ­ ha consentito agli oceanografi di studiare, per anni, l’andamento delle correnti superficiali in diverse zone oceaniche per le quali, all’epoca, non si avevano molte informazioni, mancando i sistemi di misura dedicati.

Recentemente, un gruppo di ricercatori appartenenti al CNR-ISMAR, CNR-IFC ed INGV)  ha realizzato dei “proxy” molto particolari per lo studio del trasporto di rifiuti in mare, utilizzando i rifiuti stessi come traccianti (Marine Litter Trackers), ed applicando su di essi un sistema di posizionamento low-cost. Il tutto facilmente assemblabile, nell’ottica citizen science. Il fatto di utilizzare dei rifiuti veri permette di capire come e quanto influiscano il vento e la corrente nel destino di questo materiale e, con l’aiuto di modelli numerici, di poter prevedere dove essi possano spiaggiarsi maggiormente.

Curiosa coincidenza: molti di tali rifiuti tracciati sono “naufragati” nella zona di SaintTropez che, non a caso, deve il suo nome all’arrivo, in tale località circa 2000 anni fa, delle spoglie di un martire della persecuzione romana: Santo Torpete, o Torpè. Curiosità che, assieme ad altre testimonianze, attesta l’importanza e l’influenza che aveva, e ancora oggi ha la Liguro–Provençal–Catalan current (LPC), la corrente predominante  nella zona presa in esame dal presente studio.

Per maggiori informazioni:

  • Merlino S, Locritani M, Guarnieri A, Delrosso D, Bianucci M, Paterni M., 2023. Marine Litter Tracking System: A Case Study with Open-Source Technology and a Citizen Science-Based Approach. Sensors. 2023; 23(2):935. https://doi.org/10.3390/s23020935.
  • Locritani M., Merlino S., Guarnieri A., Delrosso D., Bianucci M., Paterni M., (2023). Paperelle di gomma, bottiglie dei naufraghi e marine litter: strani ma utili proxy per lo studio delle correnti marine. Misc. INGV, 73: 128, https://doi.org/10.13127/misc/73

https://www.youtube.com/watch?v=GAHISMl4Wyk&t=61s
https://www.youtube.com/watch?v=nyfrmrajRyk&t=10s
Foto: team SeaCleaner https://sites.google.com/view/seacleaner/home-page

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Giovedì 19 giugno  ore 14:30    –    ON LINE LINK
Dr. Fabrice Arhuin (CNRS, IRD, Ifremer, Laboratoire d’Océanographie Physique et Spatiale)
Sizing the largest ocean waves using the SWOT mission”  
Flyer

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
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“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
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