Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

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Dal CNR ISMAR: 10 Cortometraggi per Proteggere il Pianeta Mare. Venezia 12-15 maggio

Al CNR ISMAR di Venezia il primo Pianeta Mare Film Lab sulla biodiversità con smartphone per giovani. 10 cortometraggi con 20 studenti da diverse università, città, nazioni in 5 giorni di residenza artistica per raccontare perchè è importante e va protetta.

Sito web Pianeta Mare Film Lab

Il CNR ISMAR, in collaborazione con il Biodiversity Gateway del National Biodiversity Future Center (NBFC), con la curatela dell’Associazione culturale Pianeta Mare Darwin Dohrn e il Pianeta Mare Film Festival Internazionale di Napoli hanno realizzato a Venezia il primo Film Lab sulla biodiversità con smartphone per giovani dal 12 al 16 maggio, in occasione dell’Anno Europeo 2025 dedicato all’educazione alla cittadinanza digitale e alla Giornata Mondiale dedicata dalle Nazioni Unite alla Biodiversità del 22 maggio.  

La squadra CNR ISMAR – Pianeta Mare Film Festival per questo progetto formativo e artistico, primo nel suo genere in Italia, ha selezionato nei mesi scorsi 20 allievi con età media 25 anni, 70% studentesse universitarie e giovani ricercatrici e artiste, provenienti da diverse facoltà e università di 7 città di 4 nazioni. Tra le altre istituzioni che hanno sostenuto il progetto; la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, ISPRA, Film Commission Regione Campania, con il patrocinio di Città di Venezia e Università Ca’ Foscari Venezia.  

Venerdì 16 maggio per la Cinemattièe organizzata in Auditorium Tagliapietra CNR ISMAR verranno presentati e proiettati in anteprima i 10 cortometraggi da 3-5 minuti delle allieve e studenti del Film Lab che sono stati ideati, scritti, videoregistrati con il telefono, montati in soli 4 giorni e zero budget, con una footprint irrilevante se confrontata con altri progetti di produzione video e proiezioni cinematografiche. 

La Cinemattinèe sarà anche una occasione per dibattere con ricercatrici e docenti di CNR ISMAR, registi, montatori, gli studenti universitari del Film Lab e scolaresche su importanza di provare i raccontare con il telefono i territori che viviamo e la Biodiversità di cui siamo parte e più in generale sul perché questo capitale naturale è fondamentale e va conosciuto, preservato e restaurato con l’aiuto di tutti, per la salute di tutti gli essere viventi e di noi umani in primis, con impatti social ed economici positivi e inaspettati. La mattinata si concluderà con uno sguardo sul mondo grazie alla proiezione di due cortometraggi di fama internazionale in anteprima per il Veneto e premiati al Pianeta Mare Film Festival Internazionale di Napoli, ovvero l’opera indiana Virundhu di Rishi Chadna e l’opera animata tedesca The Waiting di Volker Schelecht.   

I “Pianeta Mare Film Lab” sono diretti dal regista e sceneggiatore Valerio Ferrara, vincitore a 26 anni del Premio La Cinef del Festival di Cannes, tra 3.000 cortometraggi da registi esordienti da tutto il mondo, con l’opera “Il barbiere complottista”, corto di fine corso della Scuola Nazionale di Cinema Centro Sperimentale di Cinematografia, finalista in concorso ai David di Donatello 2023. La montatrice del Film Lab di Venezia è Elisabetta Abrami che ha montato film e documentari premiati ai David di Donatello e ad altri Festival. Il progetto è stato presentato Mario Sprovieri, direttore CNR ISMAR, e Max Mizzau Perczel, presidente Associazione culturale Pianeta Mare Darwin Dohrn e direttore del Pianeta Mare Film Festival Internazionale di Napoli. Le testimonianze ispirazionali sulla biodiversità di Venezia sono state tenute dal Dott. Marco Sigovini (CNR-ISMAR), che ha approfondito il tema della Pinna nobilis nella laguna di Venezia, e dal Dott. Leonardo Ancillotto (CNR-IRET), che ha illustrato l’importanza della biodiversità urbana. 

Obiettivi: Ispirare e formare studenti, con la partecipazione di giovani under 30, nell’utilizzo artistico e tecnico professionale dello smartphone per produzione di video a budget zero e nell’utilizzo artistico dei canali social per raccontare storie ed esperienze di vita, buone pratiche di sostenibilità ambientale e azioni virtuose di Citizen Science su argomenti come la biodiversità, i cambiamenti climatici e la protezione del patrimonio artistico e naturale, ispirati dall’Art. 9 della Costituzione e da alcuni degli SDGs Agenda 2030. 

DICHIARAZIONI 

Mario Sprovieri, Direttore dell’Istituto di Scienze Marine del CNR (ISMAR) 

“Siamo entusiasti dei risultati del primo ‘Pianeta Mare Film Lab’ sulla biodiversità, che si sta tenendo a Venezia dal 12 al 16 maggio 2025. Questa iniziativa, realizzata in collaborazione con il Biodiversity Gateway del National Biodiversity Future Center (NBFC), rappresenta un’opportunità unica per i giovani under 30 di esplorare e raccontare la biodiversità urbana e lagunare attraverso l’uso creativo dello smartphone. Il nostro obiettivo è sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della biodiversità e dell’impatto dei cambiamenti climatici, promuovendo al contempo buone pratiche e azioni virtuose per la protezione dell’ambiente. La biodiversità urbana, in particolare, svolge un ruolo cruciale nel mantenimento degli ecosistemi locali e nella qualità della vita nelle città, offrendo rifugi per la fauna e contribuendo alla resilienza ambientale. Grazie alla collaborazione con il Biodiversity Gateway del NBFC, siamo in grado di offrire un progetto educativo e formativo che unisce arte, scienza e tecnologia, contribuendo alla costruzione di una cittadinanza digitale consapevole e attiva.” 

Max Mizzau Perczel, presidente Associazione culturale Pianeta Mare Darwin Dohrn e direttore Pianeta Mare Film Festival Internazionale di Napoli 

Grazie alle persone del CNR ISMAR, del Biodiversity Gateway sede di Venezia del National Biodiversity Future Center che hanno dato vita al Pianeta Mare Film Lab di Venezia, e alla preziosa collaborazione e patrocinio di ISPRA, Città di Venezia e Università Cà Foscari Venezia si offre una opportunità a tantissime studentesse e giovani under 30 di raccontare la loro storia con l’ambiente, i cambiamenti climatici, la biodiversità, la relazione sugli impatti provocati dagli esseri umani sul Pianeta blu e sulla pace a rischio in tante nazioni. In breve, un progetto artistico, educativo, formativo di citizen scientist che qualsiasi giovane può realizzare con lo smartphone, a zero budget, e che aiuta a comprendere che ci sono modi diversi per guardare video e interagire sui canali social e che ognuno di noi può dare un contributo con lo smartphone e i canali social per la protezione dell’ambiente, della natura, della pace”.  

Valerio Ferrara, regista e sceneggiatore, direttore Pianeta Mare Film Labs 

“Il Pianeta Mare Film Lab di Venezia è un’opportunità per dare spazio e voce ai ragazzi e le ragazze che vivono la città e la Laguna di Venezia. Con le loro storie e il loro vissuto e corti scritti, videoripresi col telefono e montati in 4 giorni a zero budget ci mostreranno qualcosa di nuovo e originale, andando alla scoperta di un territorio, quello della città e della laguna di Venezia, unico per bellezza e biodiversità, per raccontare gli spazi urbani e naturalistici, con storie di persone che si distinguono per buone azioni e pratiche per l’ambiente, per proteggere e preservare la città, la laguna e la sua biodiversità. Il mio è un invito a tantissimi altri ragazzi e ragazze a mettersi in gioco e usare il telefono in modo creativo, per fare ognuno nel proprio piccolo, la differenza”. 

Così sono cambiati gli oceani negli ultimi 25 anni

Pubblicato su Science Advances lo studio condotto da Cnr-Ismar e Stazione Zoologica Anton Dohrn che adotta un approccio innovativo per comprendere come gli oceani, negli ultimi 25 anni, abbiano risposto ai cambiamenti climatici a livello globale e l’impatto di tali cambiamenti sugli organismi marini microscopici.

Un team di ricerca che ha coinvolto l’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Cnr-Ismar) e laStazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli (SZN) ha per la prima volta applicato un modello climatico a ricostruzioni 3D basate sulle osservazioni per comprendere lo stato di salute degli oceani negli ultimi 25 anni: l’obiettivo era quantificare e descrivere la dinamica dei cambiamenti avvenuti in tale arco temporale e il loro impatto su fitoplancton e altri organismi marini. I risultati sono pubblicati su Science Advances.

Lo studio ha adottato una metodologia empirica innovativa per identificare i comportamenti emergenti a lungo termine della dinamica oceanica e i loro effetti sugli organismi marini: in particolare, sono state prese in esame sei componenti fisiche fondamentali per descrivere la dinamica degli strati oceanici superficiali – temperatura, salinità, profondità dello strato mescolato superficiale, energia associata alle correnti orizzontali e verticali, energia immessa negli oceani dal vento-, e un indicatore quantitativo dell’abbondanza degli organismi fitoplanctonici, le microalghe che costituiscono la base della catena alimentare e contribuiscono al sequestro della CO2 atmosferica.

“Il nostro approccio unisce dati oceanografici, modellazione climatica empirica e machine learning, si differenzia da precedenti lavori basati su singole variabili e permette di ottenere un’immagine più completa dei cambiamenti nello stato e nella dinamica degli oceani”, spiega Bruno Buongiorno Nardelli (Cnr-Ismar), che ha condotto lo studio assieme a Daniele Iudicone (SZN). “Anche se molta attenzione viene posta sull’analisi del riscaldamento globale, la risposta degli ecosistemi marini, e in particolare delle microalghe, è regolata da numerosi altri fattori, come l’apporto di nutrienti dagli strati profondi e la disponibilità di luce per la fotosintesi, entrambi modulati dai processi fisici che guidano l’evoluzione dinamica del sistema. Il cambiamento climatico, infatti, agisce sugli oceani attraverso processi complessi che non possono essere descritti né compresi appieno analizzando singole variabili separatamente. Ad esempio, un’alterazione delle precipitazioni o del vento può avere localmente un impatto maggiore del riscaldamento superficiale. Inoltre, è importante quantificare i cambiamenti sul lungo periodo separandoli delle oscillazioni naturali del sistema che avvengono su scale pluriannuali”.

Lo studio ha portato a diverse evidenze. Una prima considerazione è che la risposta degli oceani al riscaldamento globale influisce non solo sulla temperatura superficiale delle acque, ma anche sul ciclo idrologico, sulle correnti, sul rimescolamento superficiale e, a cascata, sugli scambi tra gli strati superficiali e profondi. Per quanto riguarda la temperatura delle acque è emerso che il riscaldamento della superficie del mare appare globalmente più veloce (circa 0.022 °C/anno anziché 0.014 °C/anno) una volta isolate correttamente le oscillazioni naturali, in particolare quelle della fascia tropicale del Pacifico. Inoltre, alcuni dei principali sistemi di correnti marine si stanno spostando latitudinalmente e gli scambi verticali si stanno intensificando, modificando il rinnovo delle acque oceaniche profonde e l’immagazzinamento di calore da parte degli oceani. Anche il cambiamento a lungo termine del contenuto di calore e salinità lungo la colonna d’acqua rivela una risposta più complessa rispetto al semplice aumento della stratificazione associata al riscaldamento superficiale.

Per quanto riguarda le conseguenze dei cambiamenti osservati sull’abbondanza di fitoplancton, queste sono state analizzate attraverso una classificazione geografica che ha permesso di tenere in considerazione fattori fisici locali. “In questo modo, grazie a tecniche di machine learning, abbiamo offerto una base solida per studiare l’impatto del cambiamento climatico sugli ecosistemi marini, che permetterà in futuro di comprendere meglio la relazione tra la dinamica oceanica e la risposta del plancton, anche tramite l’uso di approcci innovativi quali lo studio del DNA e RNA degli organismi, un campo di ricerca nuovo per la comunità scientifica”, aggiunge Daniele Iudicone. “Queste conoscenze potranno inoltre guidare lo sviluppo di strategie più efficaci per il monitoraggio degli oceani, come l’ottimizzazione di sistemi osservativi autonomi basati sulle caratteristiche di una determinata regione, la progettazione di campagne osservative mirate, lo sviluppo di strumenti di previsione innovativi e la definizione di misure più efficaci per la preservazione degli ecosistemi marini”.

Per informazioni:
Bruno Buongiorno Nardelli
Cnr-Ismar
bruno.buongiornonardelli@cnr.it
081/5423852
Daniele Iudicone, Stazione Zoologica Anton Dohrn, email: daniele.iudicone@szn.it

B. Buongiorno Nardelli, D. Iudicone, “A dynamical geography of observed trends in the global ocean”, Science Advances, 25 Apr 2025, Vol 11, Issue 17, DOI: 10.1126/sciadv.adq3532

Nell’immagine a lato: Rappresentazione della classificazione geografica delle regioni oceaniche che mostrano dinamiche di cambiamento omogenee, ottenuta mediante l’algoritmo K-means.

Next seminar

Giovedì 19 giugno  ore 14:30    –    ON LINE LINK
Dr. Fabrice Arhuin (CNRS, IRD, Ifremer, Laboratoire d’Océanographie Physique et Spatiale)
Sizing the largest ocean waves using the SWOT mission”  
Flyer

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
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“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
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