Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

VENEZIA

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Dati presto disponibili

Festival delle Scienze, Roma 8-13 aprile

Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
Viale Pietro de Coubertin, 30
00196 Roma

La comunità del Consiglio nazionale delle ricerche partecipa con un ricco palinsesto di eventi al Festival delle Scienze di Roma, manifestazione nazionale dedicata alla divulgazione della scienza in programma dall’8 al 13 aprile all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone (Viale Pietro de Coubertin, 30 – 00196 Roma).

Per tutta la durata della manifestazione il Foyer Sinopoli ospita “Obiettivo Scienza”, mostra fotografica che racchiude una selezione degli scatti presentati nell’ambito del contest  ideato e promosso in occasione delle celebrazioni per il Centenario del Consiglio Nazionale delle Ricerche: un modo per  “svelare”, attraverso il contributo tanti colleghi e colleghe della rete Cnr, la quotidianità della scienza, il fascino di fare ricerca e la sua bellezza. Le fotografie prescelte sono proposte al pubblico tramite pannelli di ampio formato; alcune sono associate a un codice QR che permette di accedere a un contributo video nel quale l’autore o l’autrice raccontano il proprio scatto e il contesto scientifico di riferimento. “Obiettivo Scienza” èa ingresso libero e gratuito, accessibile dal martedì al venerdì con orario 15-21, il sabato e la domenica con orario 11-21.

Alla mostra si aggiunge la partecipazione di ricercatori e ricercatrici dell’Ente in cinque tavole rotonde di ampio respiro:

Mercoledì 9 aprile ore 11 (Sala Petrassi): “Quanto è quantistico il cosmo? Racconti in musica, parole e immagini, tra paradossi, realtà e futuri possibili”, conferenza spettacolo a cura di INFN con Marco Ciuchini (INFN), Massimo Pietroni (Università degli Studi di Parma e INFN) e Paola Verrucchi (CNR – Istituto dei Sistemi Complessi, INFN e Università degli Studi di Firenze), e la presenza degli artisti.

Sabato 12 aprile ore 11 (Sala Ospiti): “Corpi in ambienti estremi”, a cura di CNR e INGV, con Domenico Di Mauro (INGV), Donato Giovannelli (Università degli Studi di Napoli Federico II), Simona Grimaldi (Station Leader Stazione Concordia – in videocollegamento), Marco Laurino (CNR – Istituto di Fisiologia Clinica). Modera Elisa Nichelli Astrofisica, divulgatrice e giornalista scientifica INAF.

Sabato 12 aprile ore 14,30 (Sala Ospiti): “Comunità che si adattano”, a cura di CMCC, CNR e ISPRA, con Francesca Giordano (ISPRA), Paola Mercogliano  (CMCC) e Filomena Pietrapertosa (CNR – Istituto di metodologie per l’analisi ambientale). Modera Andrea Bettini, giornalista scientifico RaiNews24.

Domenica 13 aprile ore 11,00 (Sala Ospiti): “In bilico tra Terra e mare. Dalla scomparsa della sabbia all’erosione costiera”, a cura di CMCC, CNR e ISPRA, con Francesca Alvisi (CNR – Istituto di scienze marine), Giovanni Coppini  (CMCC) e Giordano Giorgi (ISPRA). Modera Giovanni Spataro, giornalista scientifico “Le Scienze”.

Domenica 13 aprile ore 15,30 (Sala Ospiti): “Fra Terra e spazio: One Health”, a cura di CNR, ENEA e INAF, con Stefano Amalfitano (CNR – Istituto di ricerca sulle acque), Annamaria Bevivino (ENEA) e Patrizia Caraveo (INAF). Modera Luca Nardi, astrofisico e divulgatore scientifico. etture di Carla Costigliola (ENEA).

Inoltre, saranno proposte due attività laboratoriali a scuole e famiglie: “Gocce e bolle”, kit didattico grazie al quale si può imparare cosa hanno in comune le creme cosmetiche e la maionese, la birra e… le meringhe, e ci si può divertire a giocare con la bagnabilità dei corpi e la tensione delle molecole che formano la superficie di un liquido (a cura di CNR – Unità Relazioni con il Pubblico e Comunicazione integrata, CNR – Istituto di Chimica della Materia Condensata e di Tecnologie per l’Energia); e “Robotica educativa”, un divertente viaggio alla scoperta del robot Thymio, con il quale imparare vocaboli nuovi e lavorare  sulla padronanza delle emozioni (a cura di CNR – Unità Relazioni con il Pubblico e Comunicazione integrata, CNR – Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione). Entrambe le attività rientrano tra i kit didattici di “Science in a box”, iniziativa del Cnr a favore delle scuole di ogni ordine e grado che permette di sperimentare diverse attività e discipline: per orari e turni si veda il pdf allegato.

La partecipazione dell’Ente è coordinata dall’Unità Relazioni con il Pubblico e Comunicazione integrata.

Organizzato da:
Fondazione Musica per Roma / Codice Edizioni,
Il Festival delle Scienze di Roma e? promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Cultura

Referente organizzativo:
Per informazioni sulla partecipazione Cnr: CNR – Unità Relazioni con il Pubblico e Comunicazione integrata
email:
segreteria.comunicazione@cnr.it

Modalità di accesso: ingresso libero

Vedi anche:

Conclusa la prima campagna oceanografica di Gaia blu, PIONEER

Si è conclusa il 9 dicembre 2023 nel porto di Crotone la prima campagna scientifica della nave oceanografica del Cnr, Gaia Blu. La crociera PIONEER “Processes in the IONian Sea: Exploring, Experimenting, Researching” ha avuto il duplice scopo di testare le nuove dotazioni strumentali della nave e di condurre una ricerca di carattere interdisciplinare ed esplorativo sui temi della complessa circolazione oceanica dello Ionio, le sue implicazioni climatiche e ambientali; dei processi geologici al sottofondo e sedimentari lungo i fondali marini e su come essi impattino il trasporto e la dispersione di contaminanti, sedimenti e biodiversità.

La campagna scientifica è stata divisa in due “leg” e ha coinvolto più di 50 persone tra ricercatori, tecnologi, tecnici degli istituti Cnr Ismar, Irbim, Isp, Ibf con il supporto da remoto di Ias e Igg, guidati da Marzia Rovere, prima ricercatrice del Cnr-Ismar e capo missione. La campagna è stata anche occasione per formare alla ricerca marina i nuovi ricercatori e tecnologi assunti sui progetti PNRR e alcuni dottorandi di università italiane ed europee. Durante il secondo “leg”, erano presenti a bordo due tecnici del Cnr-Ispc e della Unità reti e sistemi del Cnr per documentare la campagna e per il supporto multimediale per il collegamento in videoconferenza con alcune scuole medie, nell’ambito di un progetto di divulgazione scientifica coordinato dall’Ufficio comunicazione e didattica dell’Area Cnr di Tor Vergata, portando virtualmente giovanissimi studentesse e studenti per una giornata a bordo della nave.

Le attività che si sono svolte sono state molteplici, con utilizzo di tutte le dotazioni infrastrutturali della nave e con l’adozione di misure ad hoc per la messa a mare degli strumenti che i ricercatori hanno portato con sé. Si è trattato pertanto di un vero e proprio stress-test per la nave, che ne ha messo in luce tutte le potenzialità ma anche le criticità, sulle quali tutti i partecipanti hanno potuto esprimere le loro valutazioni che sono state raccolte in un documento che verrà consegnato all’ufficio di coordinamento e gestione della nave per le necessarie azioni di miglioramento.

Durante i 22 giorni di navigazione, nonostante le sfavorevoli condizioni meteorologiche tipiche della stagione tardo-autunnale, sono state esplorate 3600 miglia nautiche in un’area molto vasta di circa 130.000 km quadrati, scandagliando profondità fino a 4000 metri sotto il livello del mare, obiettivo che solo poche navi possono raggiungere. Qui sono stati acquisiti dati batimetrici e di riflettività del fondo e della colonna d’acqua e profili sismoacustici, utili non solo per la mappatura dei fondali e del sottofondo ma anche per la scelta dei siti di campionatura dei sedimenti, attraverso 15 carotaggi con tecnica a gravità e pistone con cui si intende ricostruire la paleoceanografia e il paleoclima del Mediterraneo nelle ultime decine di migliaia di anni e la circolazione profonda dei fluidi interstiziali di origine sia mantellica che più superficiale dovuti alla maturazione della sostanza organica, in speciali bio-geositi generati dalla combinazione di processi tettonici e geochimici. Per analizzare la porzione superficiale e indisturbata del fondale sono state effettuate 19 calate con uno strumento chiamato box corer. I sedimenti così recuperati sono stati campionati per analisi di sedimentologia e stratigrafia, per la misura dei contaminanti classici ed emergenti e la stima del contenuto in microplastiche sui fondali di questa regione del Mediterraneo, per definire le caratteristiche microbiologiche e della meiofauna di diversi siti e ambienti deposizionali e per scattare una fotografia di essi attraverso il DNA ambientale.

Sono state effettuate 36 calate con profilatore detto CTD (Conducibilità elettrica, temperatura e densità) e campionatore d’acqua Rosette per indagare le proprietà chimico-fisiche della colonna d’acqua e definirne la stratificazione con una precisione che non ha precedenti. Durante la profilazione sono stati misurati: temperatura, salinità, ossigeno disciolto, fluorescenza, proprietà ottiche intrinseche; i campioni d’acqua verranno analizzati per alcalinità, pH, carbonio inorganico e materia organica disciolti. Inoltre le analisi di DNA ambientale con eDNA metabarcoding verranno effettuate su batteri e metazoi, fitoplancton e zooplancton, soprattutto in corrispondenza delle calate box corer dove si tenterà un confronto tra ambienti demersali (l’insieme degli organismi che nuotano in prossimità del fondo) e bentonici (l’insieme degli organismi che vivono e si spostano sul fondo e immediato sottofondo). Per campionare, invece, gli organismi pelagici e caratterizzarli sia dal punto di vista morfologico che molecolare sono stati usati dei retini a chiusura programmata fino ad una profondità di 500 m. Un profilatore di turbolenza è stato usato per caratterizzare l’interazione reciproca tra le diverse masse d’acqua e capire come il loro tasso di mescolamento possa impattare sulla circolazione e le comunità pelagiche.

Sono stati impiegati radiometri e strumenti per la misurazione delle proprietà ottiche dei primi 100 m della colonna d’acqua. Inoltre, per aumentare la densità dei dati, oltre alle misure in ciascuna stazione, è stato messo in funzione un sistema di analisi delle acque superficiali in continuo attraverso un sistema di pompaggio e filtraggio, misurando i parametri dell’acqua con gli stessi strumenti usati in modalità profilante. Oltre all’utilizzo scientifico, questi dati di natura ottica sono fondamentali per la calibrazione degli algoritmi utilizzati nell’elaborazione delle immagini satellitari che il CNR produce per il servizio operativo marino del programma europeo Copernicus.

Questi dati servono anche per inter-calibrare i dati restituiti dalla sonda BGC-Argo della flotta EURO-ARGO ERIC rilasciata nei primi giorni di campagna nel centro dello Ionio e che ha continuato a inviare, per tutta la durata della campagna, le sue misure di temperatura, salinità, pressione, ossigeno, clorofilla, retrodiffusione ottica, materia organica disciolta, irradianza e visualizzazione ottica di particelle.

Durante la navigazione sono stati effettuati dei transetti di osservazione delle macro plastiche utili a fare training su algoritmi di Intelligenza Artificiale (IA) per il riconoscimento automatico di questi inquinanti flottanti sulla superficie del mare. Inoltre, è stato effettuato un esperimento di trasmissione-ascolto di segnali acustici su una delle stazioni che compongono il telescopio sottomarino per neutrini di origine cosmica “chilometro cubo”(KM3NeT) dell’INFN, che oltre misurare il flusso di muoni cosmici a profondità abissali, monitora le proprietà fisiche e acustiche di questo tratto di Ionio profondo alcune decine di chilometri al largo di Capo Passero.

Un “mare” di dati è dunque stato raccolto durante la campagna PIONEER, i ricercatori coinvolti saranno impegnati nei prossimi mesi nella loro elaborazione e nelle analisi di laboratorio per svelare in dettaglio i processi che avvengono lungo i fondali e nelle masse d’acqua che caratterizzano questa importante regione del Mediterraneo. Il Mar Ionio è infatti attraversato da acque molto salate che si formano nel Mediterraneo orientale e scorrono verso ovest a profondità intermedie e da acque molto dense prossime al fondale che si formano per raffreddamento invernale in Mar Adriatico ed Egeo. I ricercatori vogliono capire come il riscaldamento globale sta cambiando questi due tipi di acque profonde e quale effetto abbia sugli ecosistemi marini. D’altra parte, il bacino dello Ionio ospita il limite di placca tra Africa ed Europa e a causa del contesto geodinamico molto complesso, la morfologia abissale è caratterizzata da una vera e propria geodiversità, che si manifesta con la numerosa presenza di vulcani di fango e strutture legate alla circolazione di fluidi nel sottosuolo che registrano, preservano e rivelano le interconnessioni tra la geosfera profonda, l’idrosfera e la biosfera, contribuendo al ciclo del carbonio dell’oceano in modalità e tempi che saranno decodificati da questi studi.

Per informazioni:
Marzia Rovere
Cnr-Ismar
marzia.rovere@bo.ismar.cnr.it

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Giovedì 8 maggio ore 14:30    –    ON LINE LINK

Gian Marco Palamara, CNR-ISMAR-Roma
“Integrated Modelling for Integrative Ecology”

ABSTRACT: Ecology is a discipline with flexible boundaries, where characterizing species interactions and ecosystem responses often requires accounting for the complexity, nonlinearity, and stochastic nature of biological and environmental processes.
In this talk, I will present different ecological case studies combining experimental and theoretical approaches to explore population and community dynamics under environmental stress and spatial heterogeneity. In the first part of the talk, we analyse long-term experiments on Daphnia galeata exposed to sublethal pesticide concentrations using a stochastic, age-structured population model. Bayesian inference reveals significant treatment effects — particularly for the insecticide Diazinon — on mortality and fertility, with clone-specific responses reflecting potential adaptation. The model also accounts for strong demographic stochasticity, supporting more reliable interpretation of ecotoxicological data. In a second case study, we develop stochastic models for multi-species systems, including food webs and metacommunities. Using continuous-time Markov processes, we revisit functional response theory, predator prey equations, and finally explore biodiversity dynamics in dynamic landscapes modelled as time-varying random geometric graphs with neutral dynamics. Among other things, our findings show that fluctuating connectivity can enhance both local and regional species richness, offering new theoretical insights into spatiotemporal drivers of biodiversity.
Together, these studies demonstrate how stochastic models can reveal hidden mechanisms in ecological systems — from controlled experiments to complex landscapes.

Gian Marco Palamara was born in Rome and trained as a physicist. For over a decade, he has worked internationally at the intersection of theoretical ecology and ecological modelling, collaborating closely with empiricists to develop robust theoretical frameworks for understanding the drivers of biological diversity. More recently, Gian Marco has been exploring integrative approaches to ecology that bridge disciplinary boundaries, drawing together insights from the mathematical, natural, and social sciences.

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
Ricordiamo a tutti di tenere spento il proprio microfono. Accenderlo solo in caso di intervento.

“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
We ask everybody to mute their microphone, unless intervening. Please write your questions in the chat