Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

VENEZIA

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Dati presto disponibili

Convegno annuale Donne e Scienza. Area Ricerca CNR Bologna 15-17 novembre

Donne e Scienza: venti anni fa, tra venti anni

15-17 novembre 2023

CNR- Area Territoriale di Ricerca di Bologna, Centro Congressi via Gobetti 101

La ricorrenza dei venti anni dell’Associazione Donne e Scienza ci porta a riflettere sui mutamenti intervenuti nel recente passato e sulle possibili piste che riserverà il futuro alle Donne nella Scienza. Si analizzeranno aspetti e cambiamenti nel tempo, partendo dai dati e dal contorno storico, sociale e culturale. Le socie fondatrici rifletteranno sul ruolo e le occasioni di Donne e Scienza: perché è nata l’Associazione, quali sono state le principali tappe, per cosa ci si è battute, quali traguardi sono stati raggiunti e così via. In un’analisi del possibile futuro ci si chiede cosa ci aspettiamo dai prossimi anni, per quale futuro stiamo lavorando e costruendo oggi. In particolare, si prenderanno in considerazione alcune ipotizzabili evoluzioni, partendo dalla situazione passata ed attuale, delle possibili sfide del futuro. Le sessioni in cui è organizzato il convegno sono:

1.Donne e scienza: l’associazione e il contesto europeo

2.Educazione e formazione tecnico-scientifica

3.Fix the knowledge – Innovazione di genere

4.Ambiente e genere: ieri, oggi e domani

5.Genere e comunicazione della scienza

6.Potere e donne

7.Donne e scienza 2043: progettiamo insieme il nostro futuro

Comitato scientifico

Sveva Avveduto (IRPPS-CNR, DS), Silvana Badaloni (Università di Padova, DS), Cristina Mangia (ISAC-CNR, DS), Lucia Martinelli (MUSE – Museo delle Scienze di Trento, DS e EPWS), Mirella Orsi (IIF-BSS, DS), Sabrina Presto (ICMATE-CNR, DS), Mariangela Ravaioli (ISMAR-CNR, DS), Giuliana Rubbia (INGV, DS)

Comitato organizzativo

Mariangela Ravaioli (Ismar-CNR, DS), Mila D’Angelantonio (Isof-CNR, DS),  Franca Albertini (IMEM-CNR, DS), Alessandra Lanotte (Nanotec-CNR-),Lucia Martinelli  (MUSE – Museo delle Scienze di Trento, DS e EPWS), Sveva Avveduto (IRPPS-CNR, DS), Barbara Gualandi  (Area di Ricerca del CNR- Bologna), Simona Tubertini (Area di Ricerca del CNR- Bologna), Stefano Carluccio (Ismar-CNR)

Emergenza Pinna nobilis in Laguna di Venezia

Dopo aver colpito gli affioramenti rocciosi (tegnùe) al largo del Veneto, come segnalato lo scorso dicembre, l’epidemia che da alcuni anni sta decimando Pinna nobilis in tutto il Mediterraneo è purtroppo penetrata anche in Laguna di Venezia, uno degli ultimi rifugi della specie.

L’Istiuto di Scienze Marine (CNR-ISMAR) di Venezia ha infatti rilevato negli ultimi mesi valori anomali di mortalità anche nelle popolazioni di Pinna nobilis lagunari. Le attività di ricerca hanno visto l’applicazione di approcci e strumenti innovativi per il monitoraggio della specie, in particolare presso alcune colonie nei bassofondali della laguna centrale. Analisi condotte in collaborazione con il Centro Specialistico Ittico dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) hanno poi confermato la presenza del microrganismo Haplosporidium pinnae, patogeno diffuso attraverso le correnti marine e principale indiziato per queste gravi morie. Le indagini proseguono per monitorare l’evolversi del fenomeno e sviluppare una strategia di risposta alla crisi, obiettivo prioritario al fine della conservazione della specie.

Pinna nobilis è una specie endemica del Mediterraneo, soggetta a tutela da parte di normative nazionali ed internazionali. Tra i più grandi e longevi bivalvi al mondo, svolge un ruolo ecologico fondamentale, modificando la struttura dell’habitat di elezione ed incrementandone la biodiversità. Inoltre, in quanto organismo filtratore, favorisce il ricircolo della sostanza organica e pertanto la funzionalità dell’ecosistema. A causa della grave crisi scatenata dall’epidemia in corso, la specie è stata recentemente dichiarata “criticamente minacciata” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). La comunità scientifica sta lavorando per identificare misure di conservazione efficaci. Le possibilità di recupero della specie risiedono in primo luogo nell’identificazione di colonie sopravvissute e di individui resistenti al patogeno. In tal senso, l’elevata densità ed estensione delle colonie della Laguna di Venezia, assieme alla varietà delle condizioni ambientali che la caratterizzano, potrebbero favorire una maggiore sopravvivenza, rappresentando pertanto una speranza di recupero delle popolazioni colpite e di reintroduzione laddove la specie è scomparsa.

Tutti possono dare un contributo a queste attività di ricerca e salvaguardia: l’iniziativa di citizen science “Mappa la Pinna”, lanciata in rete e attraverso i social network, si rivolge ai subacquei, ai diportisti e a tutti coloro che frequentano le coste e le lagune del Veneto, con l’invito a segnalare la presenza di esemplari di Pinna nobilis attraverso il sito https://cutt.ly/pinna o nella pagina Facebook dedicata.

Informazioni: Marco Sigovini, CNR-ISMAR, Venezia

Next seminar

Giovedì 15 maggio ore 11:00    –    ON LINE LINK

Prof. Andrea Fildani (Università Federico II, Napoli – DiSTAR)
“The building blocks of submarine fans: insights for high-resolution imagery of modern systems”

 

Il Prof. Andrea Fildani è docente di geologia stratigrafica e sedimentologia, presso il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e Risorse dell’Università Federico II di Napoli

 

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
Ricordiamo a tutti di tenere spento il proprio microfono. Accenderlo solo in caso di intervento.

“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
We ask everybody to mute their microphone, unless intervening. Please write your questions in the chat