Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

VENEZIA

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Dati presto disponibili

Ceramiche dal fondo del mare: scienza, arte, società si incontrano e si raccontano. Bologna 1 marzo

Leaflet dell’evento >

Nell’ambito dell’iniziativa “SlowScience: Scienza a Km0”, organizzata dalla Biblioteca Dario Nobili dell’Area del Cnr di Bologna, venerdì 1 marzo si svolge in presenza e on line (https://l.cnr.it/slowscience) l’incontro:

Ceramiche dal fondo del mare: scienza, arte, società si incontrano e si raccontano

Luca Giorgio Bellucci (Cnr-Ismar), Mariangela Ravaioli (Cnr-Ismar) e altre/i dialogano con Enzo Babini (Scultore-Ceramista)

I sedimenti, archivi della storia della terra, che raccontano l’origine, l’evoluzione della vita, del clima e gli eventi che hanno interessato il nostro pianeta, si trasformano in pesci, volti umani, sfere, composizioni astratte.

Le immagini e l’esperienza della ricerca scientifica dialogano, si fondono con quelle dell’arte e si aprono alla cittadinanza ed alla Via della Conoscenza.

L’esposizione delle opere di Babini sarà costituita da ceramiche con argille marine, opere ispirate alla Divina Commedia di Dante e sculture create con i fanghi dell’alluvione cha ha colpito l’Emilia Romagna nel Maggio del 2023.

Le opere insieme alle immagini dell’Archivio Fotografico del Cnr-Ismar resteranno in mostra permanente presso la Biblioteca Dario Nobili.

Al termine della tavola rotonda verrà ricordato Augusto Fabbri, direttore dell’Istituto di geologia marina del Cnr di Bologna tra 1985 e 1990, che ha ispirato l’iniziativa.

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L’iniziativa “SlowScience: Scienza a Km0”, organizzata dalla Biblioteca Dario Nobili dell’Area del Cnr di Bologna riprende le sue attività per il 2024. I numerosi incontri che verranno organizzati saranno sempre rivolti ai cittadini, ricercatori e soprattutto ai giovani adulti. L’iniziativa è iniziata nel 2022 con il proposito di divenire un appuntamento ciclico per la cittadinanza che sta piano piano riscoprendo queste zone della città. I locali della Biblioteca, grazie alla particolarità della loro architettura sono privi di barriere architettoniche e l’incidenza della luce, mai diretta, crea un’atmosfera suggestiva che invita alla quiete propedeutica allo studio, alla consultazione e alla fruizione di opere artistiche che periodicamente vengono qui ospitate a suggellare il legame indissolubile esistente tra arte e scienza.

La biblioteca scientifica si configura quindi non solo come luogo di conservazione o luogo di studio ma come luogo di incontro tra mondi differenti, nuova piazza del sapere in cui stimolare spirito critico e voglia di conoscenza in pubblici di non specialisti.

Organizzato da:
Biblioteca Dario Nobili
Cnr-Ismar Bologna
Associazione Donne e Scienza
Progetto LTER-IT
Progetto Society – Notte Europea dei Ricercatori

Referente organizzativo:
Gabriela Carrara
Biblioteca Dario Nobili -CNR
Via Gobetti 101, 40129 Bologna
gcarrara@area.bo.cnr.it
051/6398034

Modalità di accesso: registrazione / accredito
Ingresso gratuito ma si richiede la prenotazione: https://registrazioneeventi.cnr.it/event/59/registrations/59/

Vedi anche:

Venezia come paradigma dell’allagamento costiero

La particolare intensità dell’evento di allagamento del 12 novembre 2019 che ha interessato Venezia e le coste del Nord Adriatico è dovuta alla sovrapposizione di diversi fenomeni (marea, mareggiata, un livello anomalo del Mar Adriatico ed il passaggio di un ciclone in veloce movimento) che operando insieme, contribuirono a quella che per pochi centimetri non fu la peggior inondazione storica di Venezia, chiamata localmente Acqua Granda. Questa combinazione inaspettata e peculiare di fattori ha evidenziato la necessità di approfondire ulteriormente le cause che determinano le inondazioni costiere.

Uno studio pubblicato su Scientific Reports condotto dall’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-ISMAR), in collaborazione con l’Università del Salento e l’Università di Zagabria rileva che gli eventi di allagamento non sono da attribuire esclusivamente a forti mareggiate, ma sono riconducibili anche ad altri processi che agiscono su diverse scale temporali (da poche ore a diversi anni) e spaziali (da pochi a migliaia di km) e possono verificarsi contemporaneamente (compound events). “A causa dell’aumento del livello medio relativo del mare (che risulta dalla subsidenza della superfice su cui sorge la città e dall’innalzamento del livello medio del mare), la marea e le componenti meteorologiche a lungo termine svolgono sempre più un ruolo dominante nel determinare inondazioni ricorrenti, anche se non eccezionali”, spiega Christian Ferrarin dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-ISMAR). L’analisi della serie storica delle misure del livello del mare ha inoltre evidenziato una tendenza all’aumento dell’intensità e/o frequenza degli eventi di allagamento negli ultimi decenni. Tale evoluzione sembra essere principalmente dovuta a processi a lunga scala temporale (stagionale, interannuale e interdecadale) la cui combinazione determina il precursore delle inondazioni a Venezia. “Venezia si presta particolarmente allo studio in quanto dal 1872 il livello del mare viene monitorato e la città è frequentemente esposta ad eventi di allagamento la cui frequenza è aumentata nel tempo. La città vanta inoltre un sistema di protezioni dalle inondazioni entrato in funzione dall’ottobre 2020 (MoSE) ed è un caso studio di rilevanza internazionale in quanto sito protetto dall’UNESCO”, aggiunge il ricercatore CNR-ISMAR.

L’analisi statistica ha evidenziato una significativa anticorrelazione tra la marea causata dall’attrazione gravitazionale che i corpi celesti esercitano sulla massa d’acqua (marea astronomica) e la componente dovuta alle mareggiate, che non può essere completamente giustificata da processi che occorrono nella zona costiera. “Gli eventi più estremi tendono a verificarsi in condizioni di media o bassa marea piuttosto che con l’alta marea. Infatti, durante gli eventi di mareggiata più estremi del 1966, 1979 e 2018, il picco della tempesta si è verificato in condizioni di bassa marea, limitando le già drammatiche condizioni di inondazione a Venezia”, conclude Ferrarin. “Questo argomento dovrà essere ulteriormente approfondito in futuro in quanto la sua comprensione è essenziale per lo studio dell’allagamento costiero, anche considerando il cambiamento climatico in cui i diversi processi potrebbero avere una diversa evoluzione”.
Lo studio è stato finanziato con i contributi dei progetti Interreg Italia-Croazia STREAM ed AdriaClim.

Christian Ferrarin, Piero Lionello, Mirko Orlić, Fabio Raicich & Gianfausto Salvadori; Venice as a paradigm of coastal flooding under multiple compound drivers, Scientific Reports, volume 12, 5754, https://doi.org/10.1038/s41598-022-09652-5; April 2022.

Per informazioni: Christian Ferrarin, Cnr-Ismar

Next seminar

Giovedì 15 maggio ore 11:00    –    ON LINE LINK

Prof. Andrea Fildani (Università Federico II, Napoli – DiSTAR)
“The building blocks of submarine fans: insights for high-resolution imagery of modern systems”

Flyer

Il Prof. Andrea Fildani è docente di geologia stratigrafica e sedimentologia, presso il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e Risorse dell’Università Federico II di Napoli

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
Ricordiamo a tutti di tenere spento il proprio microfono. Accenderlo solo in caso di intervento.

“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
We ask everybody to mute their microphone, unless intervening. Please write your questions in the chat