Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

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Dati presto disponibili

ISMAR partecipa all’evento CNR “IL FUTURO E’ NELL’OCEANO. Roma 12 novembre

ISMAR parteciperà all’evento “Il futuro è nell’ Oceano: la faccia nascosta del pianeta”, presentando le attività “CITIZEN SCIENCE E AMBIENTE MARINO”, una fra le 5 tematiche affrontate durante l’incontro, a Roma in Sala Convegni CNR, 12 novembre 2024.

Il 12 Novembre, in Sala convegni CNR, a Roma, si svolgerà l’evento” Il futuro è nell’ Oceano: la faccia nascosta del pianeta“, alla presenza della presidente del CNR Maria Chiara Carrozza, e del Direttore Dip.to CNR Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente, Francesco Petracchini.

In diretta dalla nave Oceanografica del CNR GAIA BLU, attualmente impegnata nella campagna “Albania 2024: Active Faults and Historical Eartquakes along The Southern Adriatic Coasts”, si collegheranno Luca Gasperini e il team di giovani ricercatrici e ricercatori dell‘Istituto di Scienze Marine del CNR.

Fra le diverse attività, sarà dato rilievo anche a “CITIZEN SCIENCE E AMBIENTE MARINO”. In tale contesto, la vincitrice della prima edizione del premio Citizen Science Biblioteca Marconi, la ricercatrice ISMAR Silvia Merlino, presenterà il progetto “Piccoli Grandi Scienziati e Cittadini Crescono” a cura dell’Istituto Comprensivo Piaget – Majorana”, lo spettacolo emerso da tale progetto, e moderando la sessione dedicata, appunto, alla Citizen Science, non solo come mezzo per ottenere dati ed informazioni sull’ ambiente marino, ma anche come modalità per diffondere e comunicare le tematiche legate alla conoscenza, conservazione e uso sostenibile del nostro Oceano.
Il programma è disponibile nella > locandina

L’evento è pubblicato sul sito istituzionale CNR: https://www.cnr.it/it/evento/19523/il-futuro-e-nell-oceano-la-faccia-nascosta-del-pianeta

L’evento “Il futuro è nell’Oceano: la faccia nascosta del pianeta” è collegato e anticipa la mostra scientifica “Aquae. Il futuro è nell’oceano”, allestita negli spazi espositivi della sede CNR, che sarà aperta al pubblico dal giorno successivo, mercoledì 13 novembre, fino al 18 dicembre 2024.

Onde anomale: possibile prevederle probabilisticamente

Lo studio, pubblicato sulla rivista del Nature publishing group, dimostra come possano generarsi onde alte fino a 2 o 3 volte l’altezza significativa. Un’informazione cruciale per i naviganti e le piattaforme petrolifere. La pericolosità di questi eventi concerne le onde oceaniche, ma anche quelle “nostrane”.

Per i naviganti, ed in tempi più recenti per le piattaforme petrolifere, la domanda chiave è “quanto alte possono essere le onde di tempesta?”. Negli anni, l’esperienza diretta e le sempre più numerose misure, sia da satellite che da boe oceanografiche, hanno spinto i valori possibili delle altezze d’onda sempre più in alto. Durante la tempesta del gennaio 2014 nel Nord Atlantico si è stimato (dati del modello del Centro Meteorologico Europeo per le Previsioni a Medio Termine, ECMWF, a Reading, Regno Unito) che l’“altezza significativa”, cioè la misura dell’energia della mareggiata, abbia sfiorato i 20 metri. Questo significa però che si sono verificate certamente singole onde superiori a 35 m.

L’analisi seguita all’evento, a cui hanno partecipato Alvise Benetazzo e Luigi Cavaleri del CNR-ISMAR, pubblicata su Scientific Reports col titolo “Observation of a giant wave-packet on the surface of the ocean”, ha dimostrato che è possibile prevedere in anticipo questi “eventi anomali”, ma solo in senso probabilistico. “La caratterizzazione di onde di tale altezza richiede tecniche avanzate di analisi non- lineare multi-dimensionale che, partendo dall’informazione sullo stato energetico del mare, sono in grado di spiegare a posteriori l’apparire di tali cosiddette onde anomale, cioè come nel mezzo di una tempesta possano generarsi onde alte fino a 2 o 3 volte l’altezza significativa”, spiega Cavaleri. “Spinto dal vento, il mare lungo (swell) che ne è seguito ha portato onde di eccezionale energia sulle coste occidentali europee. Fortunatamente una boa spagnola, situata a nord-ovest della penisola iberica, è riuscita a misurare un pacchetto di tre onde consecutive, alte fino a 28 metri a partire da una locale significativa di 11 m”.

Come anticipato, non è possibile stabilire in maniera deterministica “dove e quando” questi eventi si realizzeranno. “Tuttavia, nota l’energia del mare, cosa possibile con le normali previsioni, siamo in grado di fornire la probabilità del loro accadimento, cioè l’informazione cruciale per i naviganti e le piattaforme petrolifere”, prosegue Benetazzo. “La pericolosità di questi eventi non concerne solo le onde oceaniche, ma anche quelle ‘nostrane’. È bene ricordare che in normali condizioni di mare con 1 metro di altezza significativa, in certe condizioni si possono incontrare, senza preavviso, singole onde isolate fino a 2,5 m di altezza, che non sono eventi di un momento, ma possono percorrere, con poca modifica della loro altezza, distanze considerevoli”. Tornando al caso di studio, “l’analisi ha stimato che la durata del pacchetto di tre onde da 28 metri sia stata di circa 20 minuti e che abbia percorso quasi 20 km. In tutte queste situazioni l’attività di previsione gioca un fattore essenziale, consentendo su tutti i mari, anche italiani, di indicare l’altezza significativa per i giorni successivi e anche la probabilità di questi eventi solo apparentemente anomali.

Link all’articolo: https://doi.org/10.1038/s41598-021-02875-y

Per informazioni:

Next seminar

Giovedì 19 giugno  ore 14:30    –    ON LINE LINK
Dr. Fabrice Arhuin (CNRS, IRD, Ifremer, Laboratoire d’Océanographie Physique et Spatiale)
Sizing the largest ocean waves using the SWOT mission”  
Flyer

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
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“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
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