Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

VENEZIA

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Dati presto disponibili

Progetto Change We Care sui cambiamenti climatici nella Sacca di Goro

Il Parco del Delta del Po – Emilia Romagna organizza il terzo Workshop del percorso partecipativo realizzato all’interno del progetto europeo CHANGE WE CARE, coordinato dal CNR-ISMAR, dedicato ai cambiamenti climatici nella Sacca di Goro e nel Delta del Po. Questa attività sarà sviluppata con un webinar, che si svolgerà online il 24 ed il 25 marzo; per partecipare è necessario iscriversi compilando il modulo a questo link: https://forms.gle/gf89TdPcYhUrU2U66

Questo incontro – l’ultimo dei tre appuntamenti che hanno composto il percorso- sarà il proseguimento diretto delle attività svolte negli appuntamenti precedenti, realizzati tra settembre e novembre 2020.

In questo workshop, la plenaria iniziale prevede la presentazione degli scenari di cambiamento climatico con focus sull’idrodinamica e su alcuni specifici target ecologici del Delta del Po, sviluppati nell’ambito delle attività di ricerca del progetto CHANGE WE CARE.

Il lavoro dei 4 gruppi di stakeholder avrà poi come obiettivo l’integrazione delle proposte emerse evidenziate negli incontri precedenti e la messa in evidenza degli impegni per favorire la concretizzazione dei progetti.PRDPEnov63661img1.jpg

Nel dettaglio, il programma del terzo Workhop CHANGE WE CARE prevede:

24 marzo 2020

Plenaria iniziale (15:30 – 16:30) per presentare:

  • la struttura dell’incontro e i precedenti appuntamenti del percorso partecipativo
  • gli Scenari di cambiamento climatico sull’idrodinamica e specifici target ecologici del Delta del Po a cura del dott. Davide Bonaldo e della dott.ssa Debora Bellafiore di CNR-ISMAR e della dott.ssa Alessandra Feola di ISPRA

Gruppi di Lavoro paralleli (16:30 – 17:30):

  • Enti Pubblici ed Agenzie competenti
  • Operatori turistici ed altre tipologie di operatori economici
  • Istituzioni scolastiche, giovani e Associazioni ambientaliste
  • Molluschicoltori e pescatori

25 marzo 2020

Plenaria finale (15:30 – 16:45) per la presentazione dei risultati di tutti i gruppi, fare sintesi ed arrivare alla conclusione del percorso partecipativo

Come partecipare all’incontro online?
Viste le normative vigenti in merito al contenimento dell’epidemia da COVID-19, l’evento si svolgerà esclusivamente online. Il workshop è gratuito e aperto a tutti.
Per partecipare e ricevere i link per accedere ai diversi momenti del Workshop è necessario iscriversi a questo semplice modulo: https://forms.gle/gf89TdPcYhUrU2U66

Il progetto Change We Care
Il progetto di coesione territoriale intitolato CHANGE WE CARE “Climate cHallenges on coAstal and traNsitional chanGing arEas: WEaving a Cross-Adriatic Response” è finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nell’ambito del programma Interreg V-A Italia-Croazia. Tra i partner di questo progetto si annoverano oltre all’Ente Parco anche la Regione Emilia – Romagna, l’ISPRA e CNR-ISMAR di Venezia (ente capofila del progetto). L’obiettivo è promuovere la conoscenza ed il monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici su ambienti di transizione e costieri dell’area Adriatica, con lo scopo di riuscire a pianificare le necessarie misure di mitigazione e adattamento. Tra i 5 siti pilota del progetto, il sito scelto per l’attuazione del progetto nel Delta del Po è la delicata area della Sacca di Goro.

Nell’ambito di tale azione di coinvolgimento della comunità e dei principali portatori d’interesse sta arrivando al termine il processo partecipativo composto di 3 appuntamenti, di cui questo incontro rappresenta la conclusione. Il primo workshop, che si è svolto presso la sede del Comune di Goro il 29 settembre 2020, ha avuto l’obiettivo di evidenziare gli impatti e le criticità dettate dai cambiamenti climatici e percepite nella Sacca di Goro e più in generale nel Delta del Po. Nel secondo workshop del 24 e 25 novembre 2020 i tecnici del Parco Delta del Po e della Regione hanno presentato alcuni progetti in fase embrionale, raccogliendo integrazioni e stimoli da parte dei partecipanti.

Tali momenti hanno lo scopo di informare i portatori di interesse locali sugli effetti locali dei cambiamenti climatici e sulle possibili azioni di contrasto, mitigazione e resilienza. I momenti di discussione del processo partecipativo hanno il fine di coinvolgere particolarmente i portatori di interesse nell’individuazione delle criticità prevalenti nella Sacca di Goro connesse ai cambiamenti climatici e degli obiettivi prioritari da perseguire nonché di condividere con loro la definizione di azioni concrete (progetti) per contrastare e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici a livello locale e globale.

Link:

Per maggiori dettagli sul progetto può consultare il sito:
https://www.italy-croatia.eu/web/changewecare

Il Supersito DANUBIUS-RI del Delta del Po e delle Lagune del Nord Adriatico: un “laboratorio vivente” sugli ambienti di transizione del Mare Adriatico

CNR, OGS e CORILA sono le istituzioni responsabili della governance del Supersito del Delta del Po e delle Lagune del Nord Adriatico, area chiave per comprendere le dinamiche tra fiumi e mare

Gli ambienti di transizione, quali fiumi, estuari, delta, lagune e coste, rappresentano il punto di contatto tra la terra emersa e il mare. In queste aree “ibride” si concentrano servizi ecosistemici di grande importanza: dalla produzione di cibo all’approvvigionamento idrico, fino al trasporto. Vi sono però anche ecosistemi complessi e fragili, sempre più minacciati dai cambiamenti climatici e dalle attività umane. Urbanizzazione, agricoltura intensiva, sfruttamento energetico e inquinamento stanno trasformando in profondità i sistemi fiume-mare, accelerando la perdita di biodiversità e aumentando il rischio di eventi estremi. Per questo, ricercatori, istituzioni e attori politici sono chiamati a sviluppare nuove strategie di adattamento e governance per garantire la salute degli ambienti di transizione e il futuro delle comunità che da essi dipendono. Gli ambienti di transizione – fiumi, estuari, delta, lagune e coste – rappresentano il punto di contatto tra la terra emersa e il mare. In queste aree si concentrano servizi ecosistemici essenziali: dalla depurazione naturale dell’acqua, al mantenimento della biodiversità, alla protezione dalle inondazioni e dall’erosione costiera, fino ai valori ricreativi e culturali legati al paesaggio. Allo stesso tempo, si tratta di ecosistemi complessi e fragili, sempre più minacciati dai cambiamenti climatici e dalle pressioni antropiche. Urbanizzazione, agricoltura intensiva, sfruttamento energetico e inquinamento stanno trasformando in profondità i sistemi fiume-mare, accelerando la perdita di biodiversità e aumentando il rischio di eventi estremi. Di fronte a tali sfide, ricercatori, istituzioni e decisori politici sono chiamati a sviluppare nuove strategie di adattamento e governance per garantire la salute degli ambienti di transizione e il futuro delle comunità che da essi dipendono.

È in questo contesto che si inserisce DANUBIUS-ERIC, la grande infrastruttura di ricerca distribuita pan-europea (Research Infrastructure – RI), costruita su competenze già esistenti per sostenere ricerche interdisciplinari sui sistemi fiume-mare (River-Sea Systems – RSSs), dalle scienze ambientali a quelle sociali ed economiche. Con dieci Supersiti distribuiti in diversi Paesi europei, DANUBIUS-ERIC garantisce osservazioni in situ e da remoto, laboratori, strumenti di modellazione e piattaforme di scambio di conoscenze per comprendere e gestire in modo sostenibile le dinamiche di interazione tra acque dolci e marine.

Gli obiettivi principali dell’infrastruttura sono favorire una scienza di eccellenza lungo il continuum fiume-mare, promuovere un dialogo multidisciplinare tra le comunità scientifiche e fornire conoscenze integrate a supporto delle politiche di tutela ambientale e sviluppo sostenibile.

Tra i dieci Supersiti, un ruolo di rilievo spetta a quello italiano del “Delta del Po e delle Lagune del Nord Adriatico” (Laguna di Venezia e Laguna di Marano-Grado), scelto per la straordinaria ricchezza dei suoi ambienti naturali e per la varietà dei processi bio-geofisici, ecologici e socio-economici che vi si intrecciano. Si tratta di un territorio unico, dove fiumi, lagune e mare convivono in un equilibrio dinamico che genera elevata biodiversità, siti di grande valore culturale e importanti attività umane. Il Supersito rappresenta un vero e proprio laboratorio vivente dedicato agli ambienti di transizione costieri, in cui la ricerca scientifica collabora con le comunità locali per valorizzare le risorse naturali, migliorare la resilienza e promuovere modelli di sviluppo sostenibile.

La governance del Supersito italiano si fonda su un approccio realmente collaborativo e integrato, ed è affidata a tre istituzioni nazionali di riferimento:

  • Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – attraverso l’Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR) – è leader del Nodo Modellistico di DANUBIUS-ERIC, uno dei quattro nodi tematici dell’infrastruttura, e coordina le attività scientifiche a livello italiano, mettendo a disposizione strumenti di modellistica avanzata, tra cui il modello SHYFEM, nonché dati e prodotti di ricerca nell’area del Supersito;
  • L’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) è direttamente coinvolto nel Nodo Modellistico e nelle attività di osservazione, analisi e integrazione dei dati, contribuendo con competenze di eccellenza nella modellistica biogeochimica e operativa per fornire previsioni ad alta risoluzione sull’Adriatico settentrionale e sul Mediterraneo;
  • Il Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia (CORILA) è referente del Supersito e coordina le attività di interfaccia con gli stakeholder e le istituzioni territoriali, promuovendo la sinergia tra ricerca, governance e società civile e garantendo il collegamento del Supersito con le componenti internazionali di DANUBIUS-ERIC.

Il Supersito del Delta del Po e delle Lagune del Nord Adriatico si distingue inoltre per il forte coinvolgimento della comunità scientifica e degli attori del territorio. Ministeri, agenzie regionali per l’ambiente, enti locali, università, associazioni di categoria, ONG e cittadini sono parte attiva di un processo di co-progettazione che mira a integrare le esigenze locali con le soluzioni offerte dalla ricerca scientifica. In questa prospettiva, il Supersito non è soltanto un’infrastruttura al servizio della scienza, ma un punto d’incontro tra ricerca, governance e società, capace di generare conoscenza e innovazione.

Link alla pubblicazione:
https://doi.org/10.1016/j.ecss.2025.109453

Immagine
Il fiume Po. Crediti: chatst2 da Pixabay.

Next seminar

Giovedì 19 giugno  ore 14:30    –    ON LINE LINK
Dr. Fabrice Arhuin (CNRS, IRD, Ifremer, Laboratoire d’Océanographie Physique et Spatiale)
Sizing the largest ocean waves using the SWOT mission”  
Flyer

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
Ricordiamo a tutti di tenere spento il proprio microfono. Accenderlo solo in caso di intervento.

“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
We ask everybody to mute their microphone, unless intervening. Please write your questions in the chat