Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

VENEZIA

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Meeting finale del progetto Italia-Croazia ECOSS

Si terrà il 18 e il 19 maggio prossimi, in modalità virtuale, il terzo e ultimo meeting del Progetto Interreg Italia-Croazia “ECOSS – Ecological Observing System in the Adriatic Sea: oceanographic observations for biodiversity”, di cui ISMAR è l’Ente capofila. Durante la prima giornata, tutti i partner discuteranno i risultati raggiunti e le prospettive future per l’Osservatorio Ecologico ECOAdS nel Mar Adriatico, principale risultato del progetto. La seconda giornata sarà aperta a tutti e vedrà la partecipazione di altri progetti transfrontalieri Interreg Italia-Croazia, al fine di creare sinergie e pianificare azioni future condivise.

Nel percorso di costruzione di ECOAdS sono state integrate la ricerca oceanografica ed ecologica, le attività di monitoraggio e le strategie di conservazione, con l’obiettivo di contribuire alla salvaguardia degli habitat e delle specie marine nei siti Natura 2000 in Adriatico.

Il progetto è iniziato l’1 gennaio 2019. Il budget totale è di 3.390.551 euro di cui l’85% è finanziato dalla Comunità Europea attraverso il Programma Interreg Italia-Croazia. Per maggiori informazioni: https://www.italy-croatia.eu/web/ecoss.

Contatto: mng_ecoss@ismar.cnr.it

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Archeologia nella Laguna di Venezia: scoperta una probabile strada romana ora sommersa

La scoperta di una strada romana da parte di un gruppo di ricercatori del CNR-ISMAR e dell’Università Iuav di Venezia è oggetto di un articolo pubblicato questa settimana su ‘Scientific Reports’ del Gruppo Nature. Il ritrovamento suggerisce che vi potessero essere insediamenti diffusi nella laguna di Venezia secoli prima della fondazione della città.

Durante l’età romana, ampie zone della laguna di Venezia ora sommerse erano accessibili da terra, tuttavia, nonostante i molti ritrovamenti di reperti negli ultimi decenni nelle isole e nelle aree umide della laguna, non è ancora chiaro quale fosse l’estensione dell’occupazione antropica in epoca antica.

Grazie alla mappatura dei fondali della laguna con un sonar ad alta risoluzione e alla ricerca archeologica e archivistica, Fantina Madricardo e Maddalena Bassani, insieme ai colleghi Giuseppe D’Acunto, Antonio Calandriello e Federica Foglini, hanno individuato 12 strutture allineate lungo l’asse del Canale Treporti alte fino a 2,7 m e lunghe fino a 52,7 m. Una di queste strutture fu oggetto di investigazione da parte di Ernesto Canal, pioniere delle ricerche archeologiche in laguna, e della Soprintendenza nel 1985 che, grazie all’ispezione dei sommozzatori Paolo Zanetti ed Eros Turcato, scoprivano in quell’area la presenza di alcune anfore e un allineamento di numerosi ‘basoli’, pietre utilizzate dai Romani per la costruzione delle strade. Altre pietre simili a basoli sono state successivamente documentate durante un’ispezione del Nucleo Sommozzatori della Polizia nell’estate del 2020.

Oltre alle strutture in allineamento, lo studio documenta la presenza di altre quattro strutture, la più grande delle quali misura quasi 135 m in lunghezza e fino a 4 m in altezza. La posizione di quest’ultima struttura e le sue dimensioni fanno pensare che si possa trattare potenzialmente di una struttura portuale, forse parte di un molo, anche se ulteriori indagini archeologiche subacquee saranno necessarie per confermare tale ipotesi. I dati acquisiti insieme a quelli raccolti negli anni ’80 indicano che la strada si trova su un antico litorale ora sommerso, il quale in epoca romana doveva essere emerso e accessibile.

I ritrovamenti supportano l’ipotesi che vi fossero insediamenti permanenti nel Canale di Treporti durante l’epoca romana. Come suggerito dagli autori dell’articolo, la strada era probabilmente parte integrante della rete viaria romana dell’Italia nordorientale, lungo il litorale che connetteva Chioggia (l’antica Clodia) all’antica città di Altino, che sorgeva ai margini della parte settentrionale della laguna.

Al fine di avere percezione di tale infrastruttura, è stata elaborata una restituzione digitale che costituisce un’ipotesi ricostruttiva di come poteva configurarsi la strada lungo il litorale in età antica.

Contatti:

Next seminar

Giovedì 19 giugno  ore 14:30    –    ON LINE LINK
Dr. Fabrice Arhuin (CNRS, IRD, Ifremer, Laboratoire d’Océanographie Physique et Spatiale)
Sizing the largest ocean waves using the SWOT mission”  
Flyer

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
Ricordiamo a tutti di tenere spento il proprio microfono. Accenderlo solo in caso di intervento.

“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
We ask everybody to mute their microphone, unless intervening. Please write your questions in the chat