Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

VENEZIA

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Dati presto disponibili

Riprendono i seminari CNR-ISMAR al giovedì ore 14:30. Cadenza quindicinale

Based on the ERA5 reanalysis, a non-hydrostratic atmospheric downscaling has been performed for the period 1995-2020 on 3 km resolution. The wind is used to force a wave hindcast on the same resolution (with ERA5 spectra as boundary condtions), and a 2D barotropic storm surge hindcast has been produced on 4 km resolution. The results indicate that the wind field and the wave field are in very good agreement with observations. Preliminary findings indicate that the water level is well represented by the barotropic ROMS model.

Additional info:
Øyvind Breivik is head of division for Oceanography and Marine Meteorology at MET Norway. He has been professor at the University of Bergen since 2016. He has more than 25 years of experience in numerical modelling of the ocean and the wave field and extensive experience with air-sea interaction and wave climate research. He was involved in coupling the wave and ocean model components at the European Centre for Medium-Range Weather Forecasts and led the Copernicus-funded WaveFlow project, which aimed to model the impact of wave-mean flow interaction on the upper ocean. His group has published extensively on marine wave, wind and storm surge climate and applications of wave-mean flow parameterisations as well as oceanic trajectory modelling for oil, search and rescue and other substances.

Collegamento WEBEX:
cnronline.webex.co

Disclaimer
“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile sul cloud di ISMAR. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”

Ricordiamo a tutti di tenere spento il proprio microfono. Accenderlo solo in caso di intervento.

In allegato la locandina del Seminario

Il gruppo seminari CNR-ISMAR, Alessandra Conversi (Lerici), Filomena Loreto (Bologna), Gianluigi Liberti (Roma) e Camilla Palmiotto (Bologna).

Il Supersito DANUBIUS-RI del Delta del Po e delle Lagune del Nord Adriatico: un “laboratorio vivente” sugli ambienti di transizione del Mare Adriatico

CNR, OGS e CORILA sono le istituzioni responsabili della governance del Supersito del Delta del Po e delle Lagune del Nord Adriatico, area chiave per comprendere le dinamiche tra fiumi e mare

Gli ambienti di transizione, quali fiumi, estuari, delta, lagune e coste, rappresentano il punto di contatto tra la terra emersa e il mare. In queste aree “ibride” si concentrano servizi ecosistemici di grande importanza: dalla produzione di cibo all’approvvigionamento idrico, fino al trasporto. Vi sono però anche ecosistemi complessi e fragili, sempre più minacciati dai cambiamenti climatici e dalle attività umane. Urbanizzazione, agricoltura intensiva, sfruttamento energetico e inquinamento stanno trasformando in profondità i sistemi fiume-mare, accelerando la perdita di biodiversità e aumentando il rischio di eventi estremi. Per questo, ricercatori, istituzioni e attori politici sono chiamati a sviluppare nuove strategie di adattamento e governance per garantire la salute degli ambienti di transizione e il futuro delle comunità che da essi dipendono. Gli ambienti di transizione – fiumi, estuari, delta, lagune e coste – rappresentano il punto di contatto tra la terra emersa e il mare. In queste aree si concentrano servizi ecosistemici essenziali: dalla depurazione naturale dell’acqua, al mantenimento della biodiversità, alla protezione dalle inondazioni e dall’erosione costiera, fino ai valori ricreativi e culturali legati al paesaggio. Allo stesso tempo, si tratta di ecosistemi complessi e fragili, sempre più minacciati dai cambiamenti climatici e dalle pressioni antropiche. Urbanizzazione, agricoltura intensiva, sfruttamento energetico e inquinamento stanno trasformando in profondità i sistemi fiume-mare, accelerando la perdita di biodiversità e aumentando il rischio di eventi estremi. Di fronte a tali sfide, ricercatori, istituzioni e decisori politici sono chiamati a sviluppare nuove strategie di adattamento e governance per garantire la salute degli ambienti di transizione e il futuro delle comunità che da essi dipendono.

È in questo contesto che si inserisce DANUBIUS-ERIC, la grande infrastruttura di ricerca distribuita pan-europea (Research Infrastructure – RI), costruita su competenze già esistenti per sostenere ricerche interdisciplinari sui sistemi fiume-mare (River-Sea Systems – RSSs), dalle scienze ambientali a quelle sociali ed economiche. Con dieci Supersiti distribuiti in diversi Paesi europei, DANUBIUS-ERIC garantisce osservazioni in situ e da remoto, laboratori, strumenti di modellazione e piattaforme di scambio di conoscenze per comprendere e gestire in modo sostenibile le dinamiche di interazione tra acque dolci e marine.

Gli obiettivi principali dell’infrastruttura sono favorire una scienza di eccellenza lungo il continuum fiume-mare, promuovere un dialogo multidisciplinare tra le comunità scientifiche e fornire conoscenze integrate a supporto delle politiche di tutela ambientale e sviluppo sostenibile.

Tra i dieci Supersiti, un ruolo di rilievo spetta a quello italiano del “Delta del Po e delle Lagune del Nord Adriatico” (Laguna di Venezia e Laguna di Marano-Grado), scelto per la straordinaria ricchezza dei suoi ambienti naturali e per la varietà dei processi bio-geofisici, ecologici e socio-economici che vi si intrecciano. Si tratta di un territorio unico, dove fiumi, lagune e mare convivono in un equilibrio dinamico che genera elevata biodiversità, siti di grande valore culturale e importanti attività umane. Il Supersito rappresenta un vero e proprio laboratorio vivente dedicato agli ambienti di transizione costieri, in cui la ricerca scientifica collabora con le comunità locali per valorizzare le risorse naturali, migliorare la resilienza e promuovere modelli di sviluppo sostenibile.

La governance del Supersito italiano si fonda su un approccio realmente collaborativo e integrato, ed è affidata a tre istituzioni nazionali di riferimento:

  • Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – attraverso l’Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR) – è leader del Nodo Modellistico di DANUBIUS-ERIC, uno dei quattro nodi tematici dell’infrastruttura, e coordina le attività scientifiche a livello italiano, mettendo a disposizione strumenti di modellistica avanzata, tra cui il modello SHYFEM, nonché dati e prodotti di ricerca nell’area del Supersito;
  • L’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) è direttamente coinvolto nel Nodo Modellistico e nelle attività di osservazione, analisi e integrazione dei dati, contribuendo con competenze di eccellenza nella modellistica biogeochimica e operativa per fornire previsioni ad alta risoluzione sull’Adriatico settentrionale e sul Mediterraneo;
  • Il Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia (CORILA) è referente del Supersito e coordina le attività di interfaccia con gli stakeholder e le istituzioni territoriali, promuovendo la sinergia tra ricerca, governance e società civile e garantendo il collegamento del Supersito con le componenti internazionali di DANUBIUS-ERIC.

Il Supersito del Delta del Po e delle Lagune del Nord Adriatico si distingue inoltre per il forte coinvolgimento della comunità scientifica e degli attori del territorio. Ministeri, agenzie regionali per l’ambiente, enti locali, università, associazioni di categoria, ONG e cittadini sono parte attiva di un processo di co-progettazione che mira a integrare le esigenze locali con le soluzioni offerte dalla ricerca scientifica. In questa prospettiva, il Supersito non è soltanto un’infrastruttura al servizio della scienza, ma un punto d’incontro tra ricerca, governance e società, capace di generare conoscenza e innovazione.

Link alla pubblicazione:
https://doi.org/10.1016/j.ecss.2025.109453

Immagine
Il fiume Po. Crediti: chatst2 da Pixabay.

Next seminar

Giovedì 19 giugno  ore 14:30    –    ON LINE LINK
Dr. Fabrice Arhuin (CNRS, IRD, Ifremer, Laboratoire d’Océanographie Physique et Spatiale)
Sizing the largest ocean waves using the SWOT mission”  
Flyer

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
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“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
We ask everybody to mute their microphone, unless intervening. Please write your questions in the chat