Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

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OneOceanScience, un tour digitale della scienza marina e del clima

Negli ultimi anni, la comunità scientifica, i responsabili politici, le imprese e la società civile hanno lavorato insieme per aumentare la consapevolezza sul rapido degrado dell’ oceano. La scienza ha dimostrato che l’oceano ci protegge dai cambiamenti climatici, un enorme deposito di calore e che assorbe circa il 25% di tutte le emissioni di CO2.

Lo studio dei mari e il monitoraggio ambientale sono fondamentali per aiutare a comprendere meglio l’oceano e i suoi ecosistemi. In tutto il mondo, gli scienziati marini stanno lavorando insieme per aumentare la comprensione dei processi oceanici e fare in modo che la ricerca fornisca soluzioni per affrontare il cambiamento climatico, riducendo il divario tra conoscenza degli oceani e processo decisionale.

Oggi abbiamo compreso che senza scienza non c’è futuro. Insieme costruiamo la conoscenza di cui abbiamo bisogno per sostenere l’unico oceano che ci unisce tutti.

Per questo, Il 25 ottobre 2021, l’IFREMER (Istituto di Ricerca francese per lo Sfruttamento del Mare) presenterà OneOceanScience (https://oneoceanscience.com), un evento digitale promosso in collaborazione con IRD (Istituto Nazionale di Ricerca francese per lo Sviluppo Sostenibile) e CNRS (Centro Nazionale francese per la Ricerca Scientifica). All’iniziativa partecipano istituzioni da più di 30 paesi, fra cui il CNR-ISMAR, che attraverso molteplici iniziative (video, post sui social, quiz, interviste ecc.) contribuirà a fornire una risposta al perché la scienza marina è importante per prevedere e affrontare i cambiamenti climatici. Il CNR-ISMAR ha inoltre prodotto un video sul il tema: “Il futuro di Venezia: l’acqua alta nell’ottica di un progressivo innalzamento del livello del mare” che sarà diffuso a livello globale.

Gli obiettivi di questo evento dunque consistono nel:

  • Riunire la comunità scientifica marina globale per creare un movimento unificatore su larga scala;
  • Ricordare al grande pubblico il ruolo vitale della scienza marina, mettendo in contatto gli scienziati marini con il grande pubblico;
  • Creare una dinamica internazionale positiva centrata sulle possibili soluzioni pensate e applicate dalla comunità scientifica.

Gli scienziati ci diranno perché la scienza degli oceani è importante, su quali soluzioni lavorano e come possiamo lavorare tutti insieme (su scala regionale e globale) “per garantire che la scienza marina offra maggiori benefici sia per l’ecosistema oceanico che per la società”.

Ci diranno perché il cambiamento climatico è un problema globale, sottolineando la natura intrinseca interconnessa della vita sulla Terra, sottolineando l’urgente necessità di risorse ed ecosistemi marini gestiti in modo sostenibile a beneficio delle nostre comunità.

Il pubblico, attraverso i vari canali messi a disposizione, sarà in grado di “incontrare” scienziati e dare un’occhiata al mondo delle migliori organizzazioni scientifiche e delle principali campagne oceanografiche internazionali.

OneOceanScience, inoltre, aprirà l’Ocean Action Day il giorno 5 novembre 2021 durante la 26a Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26- https://ukcop26.org) che si terrà a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre 2021.

A partire dall’11 ottobre 2021, il CNR-ISMAR pubblicherà a cadenza regolare dei post sui social media fornendo informazioni e invitando il pubblico a interagire.

Per maggiori informazioni: https://oneoceanscience.com/

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Pubblicata la nuova mappa dei fondali marini dell’Oceano Australe

Sono tre le organizzazioni di ricerca italiane che hanno partecipato alla compilazione della nuova versione dell’International Bathymetric Chart of the Southern Ocean (IBCSO), il database digitale contenente informazioni sulla profondità dell’Oceano Australe descritto in una pubblicazione apparsa su Nature lo scorso 7 giugno: Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs), Istituto di scienze marine (Ismar) del Consiglio nazionale delle ricerche e Istituto idrografico della marina.

I dati con cui l’Italia ha dato il suo contributo alla versione v2, in particolare, sono stati raccolti durante la campagna Antartica della nave OGS Explora nel 2017.

L’Oceano Australe è la porzione di mare che circonda l’Antartide, una regione chiave per molti processi climatici e oceanografici, e caratterizzata da un’elevata biodiversità. La morfologia dei rilievi, le depressioni e corridoi sottomarini influenzano la traiettoria e le caratteristiche delle correnti marine. È infatti nei bacini costieri che si forma l’acqua di fondo antartica, principale fonte della circolazione oceanica globale. La batimetria del fondale marino, inoltre, determina le zone in cui avviene più facilmente la miscelazione tra acqua fredda antartica e acqua calda oceanica. Conoscere la batimetria del fondo del mare permette quindi di comprendere i meccanismi che regolano il clima globale.

Nonostante ciò, conosciamo la profondità del mare solo in modo approssimativo e spesso in un solo punto all’interno di un’area ampia anche 3-4 chilometri. Per questo, negli ultimi anni, sono nate iniziative e progetti internazionali di raccolta e condivisione dei dati batimetrici per la compilazione di carte sempre più dettagliate e complete. L’ultimo per importanza è Seabed2030 che si pone proprio l’obiettivo di mappare i fondali a scala mondiale entro il 2030 con una risoluzione di 100 metri. La prima mappa IBCSO (v1), rilasciata nel 2013, ha rappresentato la raccolta più completa di dati batimetrici dell’Oceano Australe a sud della latitudine 60°S. Recentemente, il progetto IBCSO ha unito i suoi sforzi con la Nippon Foundation e il progetto GEBCO Seabed 2030, rilasciando la versione v2.

“La nuova versione pubblicata di IBCSO è stata elaborata grazie anche ai dati raccolti con la nave OGS Explora, ed include la batimetria del fondo del mare a sud di 50°S, coprendo quasi il doppio dell’area della versione IBCSO precedente” spiega Michele Rebesco, ricercatore dell’OGS. “La nuova versione mostra quindi con maggiore dettaglio alcune aree di passaggio della corrente circumpolare antartica e le aree dei principali fronti oceanici, dove si incontrano le diverse masse d’acqua. Ciò migliora significativamente la rappresentazione complessiva del fondale marino dell’Oceano Antartico e dei processi in gioco. La IBCSO v2 è la mappa dei fondali marini più autorevole e completa nell’area a sud di 50 °S” precisa Rebesco.

Le missioni sulla nave OGS Explora che hanno permesso di contribuire alle mappe IBCSO, condotte negli anni 2003, 2006 e 2017, rientrano nelle attività del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA): lo studio della batimetria dei fondali dell’Oceano Australe proseguirà nei prossimi anni anche grazie alla strumentazione multibeam installata a bordo della nave rompighiaccio Laura Bassi, nel corso della recente 37a campagna del PNRA, grazie alla quale l’Italia ha potuto esplorare nuove aree nelle acque circostanti l’Antartide e assicurarsi la possibilità di contribuire in futuro a progetti di largo respiro e importanza quali IBCSO e Seabed2030.

Per informazioni:

Vedi anche:

Articolo “the International Bathymetric Chart of the Southern Ocean Version 2”, Scientific Data volume 9, Article number: 275 (2022)
Link al sito dell’International Bathymetric Chart of the Southern Ocean (IBCSO)

Next seminar

Giovedì 15 maggio ore 11:00    –    ON LINE LINK

Prof. Andrea Fildani (Università Federico II, Napoli – DiSTAR)
“The building blocks of submarine fans: insights for high-resolution imagery of modern systems”

Flyer

Il Prof. Andrea Fildani è docente di geologia stratigrafica e sedimentologia, presso il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e Risorse dell’Università Federico II di Napoli

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
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“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
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