Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

VENEZIA

dd|mm|yyyy

MAREA

m

ONDE

m

VENTO
m/s

Dati presto disponibili

VI Convegno dei Geologi Marini italiani, La Geologia Marina in Italia. Roma 17-18 marzo

Il convegno, organizzato in collaborazione con la Sezione di Geologia Marina della SGI, si svolge sotto l’egida del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNISMa), dell’Istituto Idrografico della Marina (IIM), dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) e della Società Geologica Italiana (SGI). I riassunti delle presentazioni sono pubblicati nella collana Abstract Book della SGI con il DOI: https://doi.org/10.3301/ABSGI.2025.01. All’organizzazione del Convegno partecipano, sin dalla prima edizione del 2016, Francesca Budillon, Fabiano Gamberi e Maria Filomena Loreto di ISMAR CNR.

Il 17 e 18 marzo 2025 si svolgerà a Roma presso la sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche il 6° Convegno dei geologi marini italiani (CGMI), La Geologia Marina in Italia, l’appuntamento biennale di riferimento che riunisce gran parte della comunità scientifica nazionale che con approcci, metodologie e finalità diverse, condivide l’interesse per le geoscienze marine. I temi trattati rappresentano un buon spaccato della ricerca di base ed applicata che si svolge in Italia, ed una cartina di tornasole delle esigenze conoscitive e di sviluppo del Paese in ambito marino.

Il convegno unisce infatti ricercatori delle università, degli enti di ricerca, delle società private e degli enti di Stato per la gestione del territorio, in un proficuo scambio di esperienze e aggiornamenti sulle diverse attività in corso e sulle innovazioni tecnologiche a supporto della ricerca. I CGMI si svolgono sotto l’egida del Consiglio Nazionale delle Ricerche, CONiSMa, Istituto Idrografico della Marina, INGV, Ispra, OGS e Società Geologica Italiana.
Il programma del 6° CGMI è denso, con oltre 70 presentazioni, che raccolgono gli studi di 350 ricercatori, una relazione ad invito sui risultati delle perforazioni IODP nel Mar Tirreno nel 2024, una tavola rotonda sulla cartografia delle aree marine nei fogli CARG in realizzazione. Verrà inoltre ricordata la professoressa Maria Bianca Cita, scienziata di spicco della nostra disciplina, recentemente scomparsa e verrà ospitata, come di consueto, la riunione annuale della Sezione di geologia marina della Società Geologica Italiana, con la proclamazione del nuovo coordinatore/trice.

I CGMI promuovono la partecipazione dei giovani ricercatori grazie alla consolidata modalità di esposizione (3 minuti con presentazione di slides in sessione plenaria e 1 ora in sessione poster digitale/cartaceo) che favorisce la comunicazione informale, ed alla assegnazione di premi, finanziati dalle aziende sponsorizzatrici. Verranno quindi svolte le premiazioni per la miglior produzione scientifica, la miglior fotografia ed il miglior videoclip su tematiche di geoscienze marine, valutati da una commissione indipendente esterna all’organizzazione del convegno.

Verranno proiettati inoltre un film e un documentario su tematiche di geologia marina ed un racconto in 70 immagini della storia della nostra disciplina nel Regno d’Italia (1861-1945).

Grazie alla organizzazione volontaristica di un gruppo di entusiasti ricercatori, grazie alle sei aziende sponsorizzatrici e al Consiglio Nazionale delle Ricerche, che da sempre ospita nella prestigiosa sede centrale di Roma il nostro convegno, è stato possibile mantenere l’appuntamento gratuito anche in questa edizione.
Augurandoci una ampia partecipazione dei colleghi interessati auguriamo a tutti un buon lavoro!

Scarica il programma >>

Il comitato organizzatore

  • Francesco L. Chiocci (Università La Sapienza, CNR-IGAG)
  • Francesca Budillon (CNR-ISMAR)
  • Silvia Ceramicola (OGS)
  • Fabiano Gamberi (CNR-ISMAR)
  • Maria Filomena Loreto (CNR-ISMAR)
  • Maria Rosaria Senatore (Università del Sannio)
  • Federico Spagnoli (CNR-IRBIM)
  • Attilio Sulli (Università di Palermo)

Monitorare le aree vulcaniche attive tramite aerofotogrammetria da drone

Monitorare siti particolarmente ostili: campi fumarolici, fangaie, crateri vulcanici attivi, è una delle sfide più dure per la ricerca vulcanologica e per la previsione dell’evoluzione di attività vulcanica fino ad una possibile eruzione. Questa sfida ambiziosa è stata risolta efficacemente con un drone equipaggiato per la fotogrammetria ad alta precisione.

‘Dopo aver studiato a partire dal 2013 le falesie costiere dell’area flegrea con tecniche di rilievo da laser scanner terrestre e di fotogrammetria da drone, abbiamo deciso di applicare le stesse tecniche agli adiacenti settori vulcanici attivi. Per oltre un anno, abbiamo monitorato la più grande fumarola dei Campi Flegrei, associata ad una estesa fangaia nella quale è assolutamente vietato l’accesso alle persone per i possibili rischi di emissione di fanghi bollenti e piccole esplosioni freatiche’, afferma Fabio Matano, ricercatore del CNR-ISMAR. Renato Somma, ricercatore dell’INGV ed associato al CNR-IRISS, aggiunge: ‘il monitoraggio dell’area fumarolica di Pisciarelli è fondamentale, sia per la comprensione dei fenomeni bradisismici in atto, che per accertare l’evoluzione dei fenomeni locali di tipo franoso e l’accadimento di esplosioni freatiche. Le attività di monitoraggio non possono essere condotte con rilievi diretti, in quanto il sito è caratterizzato da una temperatura di oltre 90°C ed emissioni fumaroliche spettacolari a temperatura di oltre 110°C’. ‘Il monitoraggio è stato eseguito attraverso rilievi aero-fotogrammetrici, ossia una tecnica di ripresa fotografica mediante l’utilizzo di un drone ottenendo un vero e proprio time-lapse fotogrammetrico. La tecnica utilizzata consente, tramite software appropriati, l’elaborazione delle immagini acquisite, georiferite nello spazio, per ricostruire in maniera tridimensionale i dettagli della superficie topografica dell’intera area’, continua Alessandro Fedele dell’INGV, ‘con questa tecnica siamo riusciti a ricostruire, mese per mese, tutte le variazioni intervenute nell’area di Pisciarelli nel tempo: dai detriti depositati, testimonianza di piccoli fenomeni franosi locali, alle tracce di fango dovute a piccole esplosioni freatiche’. Insomma, il drone ha ricostruito tutta la ‘storia’ vulcanica ed idrotermale del sito durante l’ultimo anno, con una precisione di pochi centimetri.

La fotogrammetria da drone si è dimostrata, in un limitato ambiente vulcanico tra i più ostili che si possano immaginare, un mezzo di indagine potentissimo per descrivere in maniera dettagliata, da remoto e senza alcun rischio, qualunque minima evoluzione di una zona estremamente attiva.

Il lavoro, dal titolo ‘Time-lapse landform monitoring in the Pisciarelli (Campi Flegrei-Italy) fumarole field using UAV photogrammetry’, è firmato da Alessandro Fedele, Renato Somma, Claudia Troise e Giuseppe De Natale dell’INGV, da Karen Holmberg della New York University (USA) e da Fabio Matano del CNR-ISMAR.

‘Questo lavoro dimostra le grandi potenzialità della fotogrammetria con drone per il monitoraggio di siti particolarmente ostili; nell’immediato futuro, contiamo di equipaggiare il drone con sensori di gas vulcanici e con una telecamera termica ad infrarossi, in modo tale che il drone possa effettuare un monitoraggio multiparametrico geochimico e geofisico integrato delle aree vulcaniche inaccessibili, anche in presenza di fenomeni eruttivi in atto’, conclude De Natale.

La scheda

Chi: Istituto di Scienze Marine del CNR (CNR-ISMAR); Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del CNR (CNR-IRISS); Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV); New York University (New York, USA).

Che cosa: un nuovo metodo per il monitoraggio aerofotogrammetrico con drone di aree vulcaniche attive e siti particolarmente ostili (https://www.mdpi.com/2072-4292/13/1/118).

Per informazioni:
Fabio Matano
CNR-ISMAR
fabio.matano@cnr.it

Next seminar

Giovedì 15 maggio ore 14:30

 

 

ON LINE LINK

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
Ricordiamo a tutti di tenere spento il proprio microfono. Accenderlo solo in caso di intervento.

“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
We ask everybody to mute their microphone, unless intervening. Please write your questions in the chat