Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

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Oceani e Clima: come quantificare i cambiamenti in corso? Il contributo della ricerca scientifica

In occasione del Salone Nautico 2022 l’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR), che partecipa al Comitato di Indirizzo della manifestazione, apre le proprie porte con l’esposizione “Oceani e Clima: come quantificare i cambiamenti in corso?”, con l’obiettivo di illustrare il contributo offerto dalla ricerca scientifica nel campo delle scienze marine e della sostenibilità.

La area espositiva, che sarà ospitata presso la sede dell’Istituto all’Arsenale di Venezia (Tesa 102), dal 28 maggio al 5 giugno 2022, si arricchisce dei contenuti dell’Ocean&Climate Village, la prima mostra interattiva ed educativa dedicata a oceano e clima realizzata dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa di UNESCO, con il patrocinio del Comune di Venezia, e della mostra fotografica Quanto è caldo il mare, realizzata da Greenpeace, che attraverso un percorso di 10 fotografie subacquee e aeree, racconta come i cambiamenti climatici interessino il mare e gli organismi che lo abitano a varie profondità.

L’esposizione ha l’obiettivo di approfondire tematiche legate alla stretta connessione tra oceano e clima. Oltre a essere uno spazio fisico, l’esposizione è anche una piattaforma di incontro che vuole promuovere dibattiti sulla salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità, la sostenibilità, la pianificazione dello spazio marittimo, l’innovazione e il design.

L’area espositiva è accessibile gratuitamente ed è dedicata a famiglie, scuole e a un pubblico più generale. Chi vorrà, potrà anche partecipare ai tavoli tematici dedicati alla pianificazione marittima sviluppati dai ricercatori dell’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR-ISMAR.

La mostra sarà arricchita da moltissimi contenuti e attività collaterali come dibattiti, conferenze, approfondimenti per riflettere su tematiche attuali legate alla salvaguardia dell’oceano, il cui programma integrale è disponibile sul sito del Salone Nautico 2022.

La mostra sarà ospitata all’interno della sede dell’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Tesa 102 dell’Arsenale.

Come arrivare all’Arsenale di Venezia -Arsenale Nord – Tesa 102:

  • Vaporetto: L’Arsenale nord è raggiungibile con le linee 4.1, 4.2, 5.1 e 5.2 (fermata ACTV “Bacini – Arsenale nord”)
  • A piedi: dal Campo de La Celestia, attraverso la passerella lungo il muro di confine nord dell’Arsenale.

Un’iniziativa realizzata dall’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) nell’ambito dei pre-eventi del progetto BlueNIGHTs finanziato dalla Commissione Europea, in collaborazione con la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (IOC-UNESCO), il Regional Bureau of Science and Culture di Venezia e Greenpeace, nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021 – 2030).

Referente organizzativo:

Ciao Giorgio

A Giorgio Socal si può solo essere grati.

Grati per tutto quello che ha dato a ciascuno di noi.

Scarica l’originale con le immagini

A pensarlo ora vengono in mente immagini corporee: i suoi baffi, gli occhi azzurri, i capelli sempre spettinati, la sua camminata e il suo modo di tenere le braccia conserte, in un gesto di protezione quasi infantile. La sua espressione concentrata quando si parlava di pesci o di musica e la sua capacità di andare in una sorta di stato ipnotico quando pescava o quando suonava il pianoforte.

E, poi, l’accoglienza come tratto tipico della sua personalità, che dava la certezza, a tutti noi colleghi e amici, che con lui si sarebbe sicuramente trovata una soluzione a qualunque problema, senza mai fare drammi e sempre con una buona dose di allegria.

Giorgio è stato un grande conoscitore del Mare Adriatico e della Laguna di Venezia e un bravissimo studioso del fitoplancton: chiunque abbia lavorato e lavori in questo campo ha avuto a che fare con lui, che è riuscito a creare relazioni professionali e umane belle e profonde con tutti.

In molti lo piangiamo, per quello che Giorgio è stato e per il pezzo di storia delle nostre vite che sembra andarsene con lui. Lasciare andare Giorgio si accompagna anche al rimpianto per un’epoca, in cui tutto era meno tecnocratico, meno competitivo, e decisamente più umano.

Le ultime collaborazioni che abbiamo avuto con lui risalgono a pochissimi anni fa, poco prima della pandemia, in occasione di un lavoro che aveva l’obiettivo di recuperare dati oceanografici e biologici del Mare Adriatico negli ultimi 50 anni. Giorgio, che era già in pensione, era riuscito a recuperare vecchi statini di campionamento, mappe che riportavano le stazioni di osservazione segnate a mano, grafici fatti sulla carta millimetrata, foto sbiadite di colleghi che ora sono in pensione o non ci sono più. Grazie al suo lavoro, tutti noi eravamo diventati ancora più consapevoli del fatto che la ricerca è fatta da persone, con la loro passione, corpi, personalità, difetti e inevitabile fragilità. Ed è abbracciando questa imperfezione e fragilità che ti vogliamo salutare, Giorgio: ti vogliamo bene e sei nei nostri cuori, sappiamo che lo sai, ovunque tu sia ora.

Next seminar

Giovedì 15 maggio ore 11:00    –    ON LINE LINK

Prof. Andrea Fildani (Università Federico II, Napoli – DiSTAR)
“The building blocks of submarine fans: insights for high-resolution imagery of modern systems”

Flyer

Il Prof. Andrea Fildani è docente di geologia stratigrafica e sedimentologia, presso il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e Risorse dell’Università Federico II di Napoli

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
Ricordiamo a tutti di tenere spento il proprio microfono. Accenderlo solo in caso di intervento.

“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
We ask everybody to mute their microphone, unless intervening. Please write your questions in the chat