Il Golfo di Napoli svela una grande scogliera corallina a 500 metri di profondità

Dalla nave da ricerca del Cnr Gaia Blu, impegnata nella spedizione scientifica “Demetra” viene la scoperta diuna scogliera corallina finora sconosciuta, estesa e antica, situata al centro del Canyon Dohrn del Golfo di Napoli, a oltre 500 metri sotto la superficie del mare. Un paesaggio sommerso, spettacolare e finora sconosciuto

Una scogliera corallina finora sconosciuta, estesa e antica, situata al centro del Canyon Dohrn del Golfo di Napoli, a oltre 500 metri sotto la superficie del mare: la scoperta è avvenuta nell’ambito della spedizione scientifica “Demetra” in corso sulla nave di ricerca Gaia Blu del Consiglio Nazionale delle Ricerche, coordinata dell’Istituto di scienze marine del Cnr (Cnr-Ismar) con il coinvolgimento di personale scientifico afferente alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, l’Università Politecnica delle Marche, e l’Università Federico II di Napoli. 

Il ritrovamento è il risultato di una stretta sinergia tra il Cnr  e la Stazione Zoologica Anton Dohrn, che hanno integrato competenze scientifiche e conoscenze sul campo per giungere all’identificazione e alla caratterizzazione delle biocostruzioni a coralli bianchi nel Canyon Dohrn. Non si tratta dell’unico successo della campagna: numerosi sono stati, infatti, i risultati di rilievo, frutto delle eccellenze scientifiche di tutti gli istituti coinvolti. Questi traguardi testimoniano come la cooperazione tra enti italiani impegnati nelle scienze marine possa generare conoscenze di grande valore per la comprensione e la tutela degli ecosistemi profondi del Mediterraneo.

Esplorazioni effettuate per mezzo di veicolo sottomarino a controllo remoto (ROV) hanno rivelato la presenza di imponenti strutture larghe oltre due metri e distribuite lungo una parete verticale di più di 80 metri, formate da coralli duri di profondità, comunemente denominati “coralli bianchi” per l’assenza di colore, afferenti alle specie Desmophyllum pertusum e Madrepora oculata

“È un ritrovamento eccezionale per i mari italiani: biocostruzioni di questa specie di tale entità non erano mai state osservate nel Canyon Dohrn e raramente altrove nel nostro Mediterraneo”, racconta Giorgio Castellan, capo missione della campagna e ricercatore del Cnr-Ismar di Bologna. “La loro scoperta rappresenta un tassello fondamentale per comprendere il ruolo ecologico degli habitat a coralli profondi e la loro distribuzione, soprattutto nell’ottica di azioni di tutela e restauro”. 

Oltre ai coralli bianchi, la scogliera ospita una comunità unica per ricchezza e biodiversità: coralli neri, coralli solitari, spugne e altre specie di grande importanza ecologica. Ma non solo. Le pareti del canyon conservano anche tracce fossili di ostriche e coralli antichi, vere e proprie testimonianze geologiche di un passato remoto. 

“L’esplorazione di questa porzione fino ad oggi sconosciuta del Canyon Dohrn ci restituisce l’immagine di un ecosistema marino profondo di straordinario interesse scientifico e valore naturalistico. Le biocostruzioni a coralli bianchi qui rinvenute, costituite da imponenti colonie di Desmophyllum pertusum e arricchite dalla presenza di specie la cui distribuzione nel Mediterraneo è ristretta a pochi siti, come il bivalve Acesta excavata e l’ostrica di profondità Neopycnodonte zibrowii, testimoniano l’unicità strutturale delle comunità marine che caratterizzano questo sistema”, spiega Frine Cardone, ricercatore della Stazione Zoologica Anton Dohrn. “Accanto alle comunità viventi, abbiamo osservato estese aggregazioni fossili di N.  zibrowii, che rappresentano una testimonianza della biodiversità antica del Canyon Dohrn e forniscono preziose informazioni paleoecologiche sulla sua evoluzione nel tempo.” 

Il Canyon Dohrn è uno dei siti pilota del progetto europeo Life Dream – coordinato da Federica Foglini del Cnr-Ismar di Bologna- e del progetto europeo REDRESS coordinato da Roberto Danovaro professore ordinario dell’Università Politecnica delle Marche. I due progetti hanno l’obiettivo di favorire il restauro attivo degli ecosistemi profondi danneggiati dalle attività umane.  

“La scoperta rafforza il valore dei progetti in questo canyon e nel Golfo di Napoli, e ci offre nuove opportunità per restituire vitalità a un patrimonio fragile e straordinario”, sottolinea Foglini. 

Nell’ambito del progetto LIFE DREAM, il sito è stato proposto come nuova area protetta della rete europea Natura 2000, a conferma della sua rilevanza per la conservazione della biodiversità marina.  

Per informazioni:
Giorgio Castellan
Cnr-Ismar
giorgio.castellan@cnr.it