Cnr-Istituto di Scienze Marine

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca fondamentale e applicata in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina.

L’obiettivo è contribuire allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica, allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste.

                               L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) svolge attività di

Ricerca Fondamentale e Applicata

in oceanografia fisica, chimica e biologica e in geologia marina con l’obiettivo di contribuire sia allo studio dei processi oceanici e della variabilità climatica che allo sviluppo di sistemi/servizi per l’osservazione, la protezione e la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle coste

VENEZIA

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Dati presto disponibili

(Dis)conoscere la biodiversità: un approccio basato sui luoghi per la ricerca e l’azione

06/11/2025 ore 10.00 – 15.00

Lazzaretti Veneziani
Isola del Lazzaretto Nuovo
Laguna Nord, Venezia

Il 6 novembre, sull’isola del Lazzaretto Nuovo (Venezia) si terrà il Workshop (Dis)conoscere la biodiversità: un approccio basato sui luoghi per la ricerca e l’azione, guidato da Anna Krzywoszynska, Professoressa associata in “Relazioni Transdisciplinari tra Uomo e Ambiente” all’Università di Oulu (Finlandia), co-responsabile del programma SAFIRE e coordinatrice del gruppo di ricercaLively Lab.

L’incontro nasce dal desiderio di esplorare nuove prospettive per la ricerca sulla biodiversità. Sebbene le conoscenze scientifiche sulla perdita di biodiversità siano in continua espansione, il ruolo delle ricercatrici e dei ricercatori rischia sempre più di ridursi a quello di “contabili della morte”: in grado di descrivere con precisione il declino della biodiversità, ma spesso senza riuscire a tradurre queste conoscenze in azioni trasformative. Diversi ambiti di studio – dalle scienze umane ambientali agli studi su scienza e tecnologia, dall’ecologia politica alla geografia critica – hanno evidenziato come questa inefficacia derivi spesso da una disconnessione tra la progettazione della ricerca e la dimensione vissuta dei luoghi in cui essa si sviluppa. 

Cosa accadrebbe se la ricerca sulla biodiversità partisse da una prospettiva radicata nei luoghi? Se considerassimo i luoghi come entità intrinsecamente socio-ecologiche, materiali, culturali e multispecie, quali metodi, strumenti e sensibilità dovremmo adottare per integrare fin dall’inizio la possibilità di un’azione trasformativa e concreta nella progettazione della ricerca?
Per affrontare queste domande, il workshop propone la sperimentazione e la discussione collettiva di due protocolli sviluppati dal Lively Lab per una ricerca multispecie, socio-ecologica e situata nei luoghi. Questi strumenti guideranno i partecipanti nello sviluppo di competenze per (ri)apprendere modi alternativi di entrare in relazione con il mondo, coltivando curiosità, attenzione e consapevolezza nei confronti degli intrecci tra le specie che danno forma agli ambienti in cui viviamo.

Il workshop si inserisce nel ciclo dei Dialoghi della biodiversità, una serie di incontri dedicati al pubblico che offrono una visione transdisciplinare sulla biodiversità, nell’ambito delle iniziative del Biodiversity Gateway del National Biodiversity Future Center (NBFC), ed è co-organizzato da Istituto di Scienze Marine del Cnr (Cnr-Ismar), Università Cà Foscari Venezia (nell’ambito di HealthXCross Project – Dip. di Filosofia e Beni Culturali and NICHE – The New Institute: Center for Environmental Humanites;) e Ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani.

Organizzato da:
Biodiversity Gateway
Cnr-Ismar
Cnr-Dsstta – GdL Natura, ricerca e società
Università Cà Foscari Venezia
Ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani

Referente organizzativo:
Alessandra Pugnetti
Cnr-Ismar
Arsenale, Tesa 104, Castello 2737/f, 30122 – Venezia
alessandra.pugnetti@ismar.cnr.it

Modalità di accesso: registrazione / accredito
L’iniziativa è riservata agli studenti di Environmental Humanities, Università Ca’ Foscari Venezia

Il Supersito DANUBIUS-RI del Delta del Po e delle Lagune del Nord Adriatico: un “laboratorio vivente” sugli ambienti di transizione del Mare Adriatico

CNR, OGS e CORILA sono le istituzioni responsabili della governance del Supersito del Delta del Po e delle Lagune del Nord Adriatico, area chiave per comprendere le dinamiche tra fiumi e mare

Gli ambienti di transizione, quali fiumi, estuari, delta, lagune e coste, rappresentano il punto di contatto tra la terra emersa e il mare. In queste aree “ibride” si concentrano servizi ecosistemici di grande importanza: dalla produzione di cibo all’approvvigionamento idrico, fino al trasporto. Vi sono però anche ecosistemi complessi e fragili, sempre più minacciati dai cambiamenti climatici e dalle attività umane. Urbanizzazione, agricoltura intensiva, sfruttamento energetico e inquinamento stanno trasformando in profondità i sistemi fiume-mare, accelerando la perdita di biodiversità e aumentando il rischio di eventi estremi. Per questo, ricercatori, istituzioni e attori politici sono chiamati a sviluppare nuove strategie di adattamento e governance per garantire la salute degli ambienti di transizione e il futuro delle comunità che da essi dipendono. Gli ambienti di transizione – fiumi, estuari, delta, lagune e coste – rappresentano il punto di contatto tra la terra emersa e il mare. In queste aree si concentrano servizi ecosistemici essenziali: dalla depurazione naturale dell’acqua, al mantenimento della biodiversità, alla protezione dalle inondazioni e dall’erosione costiera, fino ai valori ricreativi e culturali legati al paesaggio. Allo stesso tempo, si tratta di ecosistemi complessi e fragili, sempre più minacciati dai cambiamenti climatici e dalle pressioni antropiche. Urbanizzazione, agricoltura intensiva, sfruttamento energetico e inquinamento stanno trasformando in profondità i sistemi fiume-mare, accelerando la perdita di biodiversità e aumentando il rischio di eventi estremi. Di fronte a tali sfide, ricercatori, istituzioni e decisori politici sono chiamati a sviluppare nuove strategie di adattamento e governance per garantire la salute degli ambienti di transizione e il futuro delle comunità che da essi dipendono.

È in questo contesto che si inserisce DANUBIUS-ERIC, la grande infrastruttura di ricerca distribuita pan-europea (Research Infrastructure – RI), costruita su competenze già esistenti per sostenere ricerche interdisciplinari sui sistemi fiume-mare (River-Sea Systems – RSSs), dalle scienze ambientali a quelle sociali ed economiche. Con dieci Supersiti distribuiti in diversi Paesi europei, DANUBIUS-ERIC garantisce osservazioni in situ e da remoto, laboratori, strumenti di modellazione e piattaforme di scambio di conoscenze per comprendere e gestire in modo sostenibile le dinamiche di interazione tra acque dolci e marine.

Gli obiettivi principali dell’infrastruttura sono favorire una scienza di eccellenza lungo il continuum fiume-mare, promuovere un dialogo multidisciplinare tra le comunità scientifiche e fornire conoscenze integrate a supporto delle politiche di tutela ambientale e sviluppo sostenibile.

Tra i dieci Supersiti, un ruolo di rilievo spetta a quello italiano del “Delta del Po e delle Lagune del Nord Adriatico” (Laguna di Venezia e Laguna di Marano-Grado), scelto per la straordinaria ricchezza dei suoi ambienti naturali e per la varietà dei processi bio-geofisici, ecologici e socio-economici che vi si intrecciano. Si tratta di un territorio unico, dove fiumi, lagune e mare convivono in un equilibrio dinamico che genera elevata biodiversità, siti di grande valore culturale e importanti attività umane. Il Supersito rappresenta un vero e proprio laboratorio vivente dedicato agli ambienti di transizione costieri, in cui la ricerca scientifica collabora con le comunità locali per valorizzare le risorse naturali, migliorare la resilienza e promuovere modelli di sviluppo sostenibile.

La governance del Supersito italiano si fonda su un approccio realmente collaborativo e integrato, ed è affidata a tre istituzioni nazionali di riferimento:

  • Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – attraverso l’Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR) – è leader del Nodo Modellistico di DANUBIUS-ERIC, uno dei quattro nodi tematici dell’infrastruttura, e coordina le attività scientifiche a livello italiano, mettendo a disposizione strumenti di modellistica avanzata, tra cui il modello SHYFEM, nonché dati e prodotti di ricerca nell’area del Supersito;
  • L’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) è direttamente coinvolto nel Nodo Modellistico e nelle attività di osservazione, analisi e integrazione dei dati, contribuendo con competenze di eccellenza nella modellistica biogeochimica e operativa per fornire previsioni ad alta risoluzione sull’Adriatico settentrionale e sul Mediterraneo;
  • Il Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia (CORILA) è referente del Supersito e coordina le attività di interfaccia con gli stakeholder e le istituzioni territoriali, promuovendo la sinergia tra ricerca, governance e società civile e garantendo il collegamento del Supersito con le componenti internazionali di DANUBIUS-ERIC.

Il Supersito del Delta del Po e delle Lagune del Nord Adriatico si distingue inoltre per il forte coinvolgimento della comunità scientifica e degli attori del territorio. Ministeri, agenzie regionali per l’ambiente, enti locali, università, associazioni di categoria, ONG e cittadini sono parte attiva di un processo di co-progettazione che mira a integrare le esigenze locali con le soluzioni offerte dalla ricerca scientifica. In questa prospettiva, il Supersito non è soltanto un’infrastruttura al servizio della scienza, ma un punto d’incontro tra ricerca, governance e società, capace di generare conoscenza e innovazione.

Link alla pubblicazione:
https://doi.org/10.1016/j.ecss.2025.109453

Immagine
Il fiume Po. Crediti: chatst2 da Pixabay.

Next seminar

Giovedì 19 giugno  ore 14:30    –    ON LINE LINK
Dr. Fabrice Arhuin (CNRS, IRD, Ifremer, Laboratoire d’Océanographie Physique et Spatiale)
Sizing the largest ocean waves using the SWOT mission”  
Flyer

Attestato di partecipazione:
richiederlo in chat a inizio seminario. L’attestato viene rilasciato a chi rimane in sala per l’intero seminario

“Partecipando a questo incontro, accetti che lo stesso venga registrato e reso disponibile. Dalla registrazione verranno eliminati lista dei partecipanti e chat”
Ricordiamo a tutti di tenere spento il proprio microfono. Accenderlo solo in caso di intervento.

“By accessing this meeting you acknowledge that it will be recorded and made available. Chat and participant list will not be recorded.”
We ask everybody to mute their microphone, unless intervening. Please write your questions in the chat