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Collezioni scientifiche

Erbario ISMAR

Archivio Studi Adriatici
L’Algarium Veneticum è un erbario algologico che trae origine dalla collezione realizzata tra il 1941 e il 1950 da Michelangelo Minio, Nicolò Spada e Giacomo Zolezzi, e ampliato oggi con diversi esemplari di macroalghe, per lo studio e il monitoraggio della biodiversità vegetale marina e degli ambienti di transizione.

1. Chlorophyta
Questa collezione comprende exsiccata di alghe verdi (Chlorophyta).

2. Collezione Minio e Spada – Gracilaria confervoides (L.) Grev.
Comprende 19 carpette con 884 exsiccata identificati dagli Autori come Gracilaria confervoides (L.) Greville (Rhodophyta), raccolti tra il 1941 e il 1950 in 107 stazioni di campionamento distribuite nel centro storico della città di Venezia, nelle isole di Chioggia, Lido e Murano.

3. Collezione Minio e Spada – Miscellanea
Comprende 9 carpette contenenti 285 exsiccata appartenenti a differenti taxa di alghe rosse, verdi e brune, raccolte tra il 1941 e il 1950 nella Laguna di Venezia.

4. Herbarium Thuret
Comprende un esemplare di Corallina mediterranea Areschoug (Rhodophyta), raccolta nel 1870 a Biarritz (Francia) e proveniente dallo storico Herbarium Thuret. Rappresenta il campione più antico dell’Algarium Veneticum.

Invertebrati Marini – Venezia

Archivio Studi Adriatici
Le raccolte di invertebrati marini comprendono principalmente organismi bentonici campionati nel corso di progetti di ricerca per lo studio della biodiversità e della subsidenza della Laguna di Venezia. Tra le raccolte sono presenti anche organismi provenienti da diverse aree geografiche Mediterranee e non..

1. Foraminifera from the Lagoon of Venice
La parte più importante di questa collezione è costituita dai foraminiferi della Laguna e del Golfo di Venezia. Sono inoltre presenti raccolte provenienti dal Mare Adriatico, da alcune baie dell’Australia, del Brasile e della Cina costituite nel corso di diversi progetti di ricerca.

2. Foraminifera from the Ross Sea (Antarctica)
Il lavoro da cui è tratta questa collezione, riguarda la distribuzione attuale dei foraminiferi bentonici presenti nei sedimenti superficiali (0-1 cm) di 4 campioni di sedimento prelevati nel settore occidentale del Mare di Ross, durante la campagna oceanografica ANTA05, nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA). Il confronto tra i dati quantitativi e l’assetto idrografico delle aree investigate, caratterizzate da diverse condizioni oceanografiche, ha evidenziato la stretta relazione tra la tipologia e la variabilità areale della microfauna a foraminiferi bentonici e le masse d’acqua. La presenza e la distribuzione delle associazioni a foraminiferi in questa area del Mare di Ross è strettamente connessa alle condizioni oceanografiche locali. Il confronto tra la presenza delle specie più abbondanti ed i principali parametri abiotici in ambiente antartico (tenore di carbonio organico, contenuto in silice biogenica e presenza di carbonato di calcio) ha permesso di ampliare le conoscenze sull’ecologia della microfauna a foraminiferi bentonici in quest’area, utili per ricostruzioni paleoambientali ed oceanografiche.

3. Recent agglutinated foraminifera from the North Adriatic
Questa sezione comprende alcuni foraminiferi agglutinati (Protista) provenienti da sedimenti superficiali di due siti dell’Alto Adriatico su cui sono state effettuate analisi della composizione dei gusci. Le analisi chimico-mineralogiche dei gusci agglutinati mediante microscopia elettronica a scansione e spettroscopia a dispersione di raggi X, suggeriscono che la composizione chimica dei granuli presenti sulla superficie dei gusci rispecchia quella dei sedimenti del fondale marino nel quale vivono. Solo alcune specie, come /Reophax nana /e /Leptohalysis scottii/, mostrano una chiara selettività dei clasti agglutinati. In particolare, /R. nana/ proveniente dal sito con condizioni idrodinamiche più elevate al fondo, mostra una selezione preferenziale di minerali pesanti contenenti alte concentrazioni di Zircone (Zr) e Titanio (Ti) anche se questi elementi si presentano in concentrazioni molto basse nel sedimento circostante. Allo stesso modo, /L. scottii/ seleziona esclusivamente scaglie di mica per costruire il guscio. Se ne deduce che le differenze di composizione registrate nei gusci dei foraminiferi considerati, sebbene sono condizionati dalla composizione dei sedimenti circostanti, riflettono anche distinte strategie di adattamento ad ambienti diversi.

Carototeca – Napoli

Le carototeche di CNR-ISMAR (CNR-ISMAR cores repositories), sono strutture polifunzionali per la conservazione e il trattamento non distruttivo di carote di sedimento. Costituiscono un servizio strategico fondamentale per la comunità scientifica di ISMAR, per il CNR in generale, ma anche per altri enti nazionali (OGS, INGV, ICR, AM, PNRA, Università) e internazionali (UW, OSU, Stanford Univ., BIO Canada, USGS, ecc..) in quanto permettono la conservazione ottimale dei campioni di sedimento per periodi molto lunghi.

 

Il Core Repository (carototeca) del CNR-ISMAR, Sede secondaria di Napoli, contiene circa 2.800 m di carotaggi di sedimento marino prelevati dal 1994 ad oggi in aree selezionate del Mar Mediterraneo a diverse profondità, e consiste di uno ambiente mantenuto a temperatura costante di 5° C, del volume di circa 150 m3, con superficie in pianta di circa 70 m2, ubicato nell’Area Tecnica dell’Istituto, all’interno del Porto di Napoli a circa 500 m dalla Sede del CNR-ISMAR.

All’interno dell’Istituto esiste anche una piccola cella frigorifera di 4 m3 che può contenere fino ad un massimo di 132 m di carotaggio. Questo ambiente climatizzato (5°C) è utilizzato per la conservazione dei campioni di sedimento in transito presso i laboratori della sede, durante le fasi necessarie per lo svolgimento di prove ed analisi ed è di supporto alle lavorazioni coordinate che vengono condotte in particolare presso i laboratori CNR-ISMAR di taglio e descrizione, fotografia, sedimentologia, micropaleontologia, petrofisica, biologia e geochimica.

Personale coinvolto:

  • Flavia Molisso
  • Monica Capodanno
  • Costantino Di Gregorio
  • Mauro Gilardi

Carototeca – Bologna

La Carototeca ISMAR Sede di Bologna contiene oltre 7000 m di carote di sedimento marino prelevate in 2100 stazioni nei mari europei ed extraeuropei e oltre 400 metri di sondaggi eseguiti a terra o in acque poco profonde nell’area costiera. La cella frigorifera di oltre 200 m2 (volume utile ca. 750 m3) è tenuta ad umidità e temperatura costanti (5°C) e dotata di un sistema di allarme in caso di comportamento anomalo, è inoltre sorvegliata 24 h su 24 per 365 giorni/anno. E’ corredata di apposite scaffalature per l’alloggiamento delle carote ed e’ una delle più grandi strutture dedicate a questo scopo tra gli istituti di ricerca europei. Fanno parte della struttura una cella freezer (-20°C) con un volume di 36 m3 con caratteristiche di controllo identiche alla precedente ed un’area di oltre 250 m2 per lo stoccaggio di campioni secchi e rocce.

Nell’area antistante la carototeca, è inoltre disponibile un laboratorio di 280 m2 con una serie di strumenti per il trattamento delle carote di sedimento. Un settore è dedicato al taglio longitudinale delle carote, uno alla fotografia, e un altro al subcampionamento. Un sistema per la scansione automatica ad alta risoluzione di dati di suscettività magnetica è stato messo a punto da personale ISMAR. L’infrastruttura si completa con un laboratorio per la radiografia a raggi x delle carote dotato di cabina-armadio schermata, tubo radiogeno industriale, banco termostatico, sviluppatrice automatica e armadi essiccatori. La struttura fornisce inoltre postazioni di lavoro, bilance tecniche e microscopi per le osservazioni preliminari dei campioni.

Personale coinvolto:

  • Annamaria Correggiari
  • Andrea Gallerani
  • Ilaria Conese
  • Alessandro Remia
  • Fabio Savelli