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Geologia marina
e paleoceanografia

La Terra dinamica. I complessi legami tra tettonica, biota globale, chimica e circolazione oceanica e composizione atmosferica controllano l'evoluzione a lungo termine del sistema climatico

ISMAR ha una consolidata esperienza e competenza in Geologia Marina e Paleoceanografia. L’Istituto adotta un approccio multidisciplinare e integrato allo studio delle scienze del sistema Terra e delle tecnologie per l’ambiente.  

Le attività di ricerca nei settori della Geologia marina e Paleoceanografia si basano su un quadro articolato di conoscenze e competenze basato sull’utilizzo di nuove tecnologie per l’acquisizione di dati geofisici, grandi strumentazioni ed infrastrutture navali che oggi con l’acquisizione della nuova nave oceanografica “Gaia Blu” da parte del CNR, vede una nuova prospettiva di sviluppo.

ISMAR svolge ricerche a carattere regionale, sull’assetto tettonico e la geodinamica di settori del sistema orogenico dell’area Mediterranea (Alpi, Appennino, Sicilia, Magherbidi, Dinaridi, Ellenidi), dei bacini neogenici di retroarco (ad.es. Mare Tirreno, bacino Pannonico), del fronte attivo della catena appenninica (Mare Ionio, Canale di Sicilia), in aree di rift continentale ed oceanizzazione recente (ad es. Mar Rosso) e in aree oceaniche mature caratterizzate da sistemi trasformi a grande dislocazione.

La raccolta sistematica di dati sui mari italiani forniscono supporto al settore della cartografia dei fondali marini (es. Carte Geologiche dei Mari Italiani a scala 1:250.000 e 1:50.000). L’acquisizione di rilievi morfobatimetrici e dati acustici sidescan sonar e di backscatter, calibrati mediante campionature dei sedimenti di fondo ed ispezioni ROV consente la mappatura degli habitat marini, utili alle attività di gestione ed uso sostenibile dell’ambiente marino e delle aree costiere e per la valutazione dell’entità degli impatti antropici sui fondali marini.

In collaborazione con altri gruppi di ricerca del CNR e di altri Enti, ISMAR è attivo sulle seguenti tematiche: a) analisi dell’architettura stratigrafica e dell’evoluzione dei sistemi ed elementi deposizionali costieri, ed in senso più ampio, del sistema piattaforma-scarpata continentale Quaternario, con un focus sul tardo Olocene; b) tettonica attiva, allo scopo di valutare il potenziale sismogenetetico (e tsunamigenico) di aree marine selezionate circostanti la zona costiera italiana; c) processi morfologici (erosionali e deposizionali) costieri recenti ed attuali; principali eventi catastrofici (alluvioni, tempeste) che in epoca storica hanno colpito le coste; trends evolutivi del sistema costiero legati alle oscillazioni eustatiche tardo-quaternarie; d) instabilità gravitative sottomarine profonde e superficiali; e) strutture sismogenetiche (faglie attive); edifici e centri vulcanici sommersi; f) depositi sabbiosi e giacimenti minerari di interesse estrattivo; g) esplorazione delle aree archeologiche sommerse.

Le attività connesse al settore della paleoclimatologia e paleoceanografia del Quaternario recente basate su uno studio integrato di multiproxies ottenibili dal record sedimentario (microfossili; geochimica isotopica, parametri fisici e petrografici) e per cui è disponibile un’ampia gamma di strumentazioni e laboratori di ultima generazione, puntano a comprendere la variabilità naturale del sistema Terra e di valutare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla qualità e sul funzionamento dei sistemi ambientali.